Francesco Renga
Se questo disco doveva rappresentare il pranzo di matrimonio tra Francesco Renga e la musica, tra la sua voce e l’orchestra, si può ben dire che il menù scelto per l’occasione è davvero gustoso, con portate delicatamente preparate dai grandi “chef musicali” (Battisti, Mogol, Bardotti, Modugno, ecc.) ed interpreti (Mina, Patty Pravo, Mario del Monaco) della “cucina musicale” italiana degli anni sessanta e settanta. Una passeggiata fatta in mezzo ai piatti musicali della tradizione e che meglio hanno saputo esaltare lo strumento più spettacolare a nostra disposizione, quella voce che Francesco ha avuto in dono e che con passione l’ha portato a raggiungere il pubblico e la critica che adesso lo segue e lo apprezza.
Da una parte quei brani di cui sicuramente Francesco non ha memoria propria ma la storia glieli ha raccontati (quelli degli anni sessanta), e dall’altra quelli (anni settanta) di cui probabilmente le melodie sono penetrate in lui, da piccolo, attraverso l’ascolto nelle stanze della sua casa, brani forse ascoltati e cantati dalla mamma ma che hanno evidentemente lasciato un segno profondo nel nostro artista; oppure brani che, come lui stesso ricorda, sono stati ascoltati durante i viaggi sull’auto dei genitori con a fianco un vecchio mangianastri.
Come spiegare la scelta dei brani, al di là della loro adattabilità alla voce ferma e viva di Francesco? Non sono state certo le amicizie musicali a farlo protendere per questa o quella canzone, ma forse una sorta di curriculum musicale di cui impossessarsi per dar voce a desiderio di parlare d’amore, dell’amore di un’epoca, gli anni sessanta e settanta, di un amore non personale ma, in quanto universale, a disposizione per essere cantato e suonato, sinceramente e musicalmente senza strumenti elettronici, rifiutando persino quelli delle band di quegli anni e lasciandosi travolgere dalla forza esplosiva di un orchestra, la “Celso Valli Ensamble Orchestra”, diretta dallo stesso produttore del disco Celso Valli.
La grandezza di questo lavoro risiede nel fatto che Francesco Renga non si limita a cantare con un'orchestra, ma usa la sua voce come un'orchestra e lo si sente nella sensazione “d’insieme”che si prova nell’ascoltare brani come quelli a suo tempo interpretati da Mina (“L’immensità”), da Patty Pravo (”Se perdo te”), per non parlare di Mario del Monaco (“Un amore così grande”); un corpo, la voce di Francesco, e un vestito, l’orchestra, che sfilano insieme in passerella.
Per l’occasione Renga riprende un brano che già vent’anni prima (unica occasione di incisione di brani non propri prima di “Orchestra e Voce”) aveva interpretato insieme al suo ex gruppo dei Timoria, quella “Pugni chiusi” dei Ribelli con l’inimitabile voce di Demetrio Stratos.
Non sembra nemmeno casuale la scelta di due brani di suo pugno: “Angelo”, vincitore, guarda caso, proprio del festival della canzone e soprattutto degli interpreti e quindi della loro voce e cioè Sanremo, e poi il pezzo “Uomo senza età”, dedicato proprio alle grandi voci dei tenori.
Da segnalare nella versione “di lusso” del disco, due duetti, uno con Daniela Dessi (“Uomo senza età”) e l’altro con Marta Sanchez (”Non si può morire dentro”), nonché un’ulteriore bonus track, “La Mente Torna”, una sorta di omaggio-ringraziamento al grande Lucio Battisti, che ha saputo farsi modello della musica italiana anche nel mondo, così come lo stesso Renga suggerisce in un’intervista: “Questo disco racconta un altro paese, un tempo diverso. Tutti e due migliori. Un tempo in cui l’Italia, la sua musica ed il suo canto, si spiegavano liberi per il mondo ed erano presi a modello di bellezza. Ecco … questo disco parla di bellezza, è carico di amore e di passione, è sangue e anima”.
01. L’Immensità
02. Se Perdo Te
03. Io Che Non Vivo Senza Te
04. L’Ultima Occasione
05. Pugni Chiusi
06. Lei
07. Un Amore Così Grande
08. La Voce Del Silenzio
09. Dio Come Ti Amo
10. Angelo
11. Uomo Senza Età
12. Non Si Può Morire Dentro
Bonus Track (Ed. Deluxe)
01. Uomo Senza Età (feat. Daniela Dessì)
02. La Mente Torna
03. Non Si Può Morire Dentro (feat. Marta Sanchez)
Celso Valli Ensamble Orchestra