Bandabardò
La Bandabardò torna, a quattro anni dall’ultimo lavoro in studio “Tre
passi avanti”, con un nuovo disco inediti del tutto particolare. Ottavio infatti è una sorta di
concept-album come lo fu “Tommy” degli Who, anche se a differenza di Townshend
e soci la folk-rock band toscana ha preferito puntare sul classico, partorendo
un dramma teatrale in quattro atti (più gran finale) che narra la vita e le
opere di Ottavio, ovvero la maschera dell’innamorato nella commedia dell’arte. I
vari personaggi sono interpretati dai componenti del gruppo stesso a cui si
aggiungono quattro grandi ospiti: Tonino Carotone che interpreta zio
Tonino nel brano Bambino (cover
francese di Dalida del celebre “Guaglione”
di Renato Carosone: da sottolineare la comicità del cantante spagnolo che si
avventura in un divertentissimo dialetto napoletano); il celeberrimo musicista
jazz Stefano Bollani che fa la parte del pianista della locanda ne La
vedova Begbick; Clemente Ferrari, tastierista e fisarmonicista nella
persona del maestro Cartogna, e il musicista classico Adriano Murania, violinista
del saloon in Bambine cattive.
Non aspettatevi di trovare brani
come “Se mi rilasso collasso”, “Vento in faccia” o “Mojito Football Club” in
“Ottavio”. Questo è un altro progetto, in cui non mancano i pezzi ballabili e
orecchiabili, ma che si pone come primo obiettivo quello di raccontare una
storia, spaziando anche tra i generi (il folk-rock franco-campano di Bambino, ma anche il country-western di Bambine cattive). La musica segue gli
stati d’animo di un uomo, Ottavio, che nella sua parabola evolutiva è alla
costante ricerca dell’amore che lo renda felice. E ci vuole del coraggio e, a
ben guardare, un pizzico di follia per pubblicare un disco così nell’era del
download e del peer-to-peer, in cui le canzoni si vendono e scaricano a peso
come la frutta al mercato. Perché qui a contare non è la singola traccia ma il
discorso complessivo, il caro vecchio disco (narcisistico o anacronistico a
seconda dei pareri), in cui ogni canzone ha una sua dignità ma smette di
esistere se lasciata senza le compagne di viaggio.
“Ottavio” è un progetto a cui la
Bandabardò tiene molto, lo si vede dal dvd allegato al disco (“La nascita di
Ottavio”, in cui Erriquez e soci raccontano la genesi del lavoro) ma lo si vede
anche dalla cura dei dettagli nelle singole canzoni. E se non sarà un disco
divertente e d’impatto come gli altri, certamente è ad oggi la loro opera più matura.
Della quale sarà ancora più interessante rispetto al passato vedere la resa
live, da sempre vero banco di prova della Banda.
L' infanzia
01. Bambino
02. Bambine cattive
03. Timido tango
Le
cattive compagnie
04. Balla ancora
05. La mauvaise réputation
06. Lilù si sposa
Ottavio
e l' amore
07. 'O 'guerriero 'nnammurato
08. La ballata di don Gino
09. Le ballerine
10. Senza parole
La
fuga
11. Viva la campagna
12. La vedova Begbick
13. Porto Cabagna
Gran
finale
14 . Armistizio
Erriquez (voce “narrante”): voce, chitarra acustica, carillon
Orla (Il Re): chitarra elettrica, voce
Don Bachi (Il suocero mancato): basso, contrabbasso, voce
Finaz (Il menestrello): chitarre,
bouzouki, mandolino
Cantax (Il bagnino di Porto Cabagna): preproduzione
Nuto (La vedova Begbick): batteria
Ramon (Don Gino): percussioni, tromba, voce
Stefano Bollani (Il pianista della locanda): pianoforte
Tonino Carotone (Zio Tonino): voce
Adriano Murania (Il violinista del
saloon): violino
Clemente Ferrari (Maestro Cartogna): fisarmonica,
organo Farfisa, Rhodes, Hammond, organetto, spinetta, banjo a tasti