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Atwood

Parallel Lines

Ricercare convergenze parallele tra pop elettronico e alternative rock, ritagliandosi uno spazio nel panorama contemporaneo: questa è la sfida che gli Atwood, duo milanese composto da Alice Grupallo e Daniele Mammola, si sono posti. Dopo i lusinghieri risultati conseguiti negli ultimi due anni, tra i quali le vittorie in alcuni contest a livello nazionale e il riconoscimento come “band del mese” lo scorso giugno da parte di MTV New Generation, la band ha pubblicato a luglio il secondo EP, Parallel Lines.

Rispetto al precedente at Odds, caratterizzato da sonorità più aggressive, il nuovo lavoro presenta una componente pop più marcata, mantenendosi in equilibrio sulla sottile linea di confine che divide l’underground dal mainstream. Il titolo dell’album è lo stesso dell’LP dei Blondie del 1978 che consacrò la formazione guidata da Debbie Harry nell’Olimpo del pop con brani come Heart of Glass e One Way or Another, ma con questo illustre precedente il prodotto del duo meneghino ha in comune, titolo a parte, probabilmente solo la volontà di proiettarsi verso una popolarità più ampia.

Il disco degli Atwood è composto da sei tracce e vuole raccontare la coesistenza di speranze e frustrazioni nella quotidianità e all’interno dei legami affettivi. Filo conduttore dei testi pare essere la volontà di proteggersi ed emanciparsi da una relazione disfunzionale. So Bad parla di un legame che ferisce e dal quale si vorrebbe liberarsi; Better Now ripercorre un rapporto in cui l’incomunicabilità finisce per prevalere, dopo l’idillio iniziale ("I used to be your moon, revolve around nothing but you”), mentre la successiva Out Of The Blue si incentra su un amore ormai terminato, che però genera sogni e fantasmi.

Parallel Lines, la title track, descrive una relazione in cui fin dall’inizio il partner ha lanciato segnali ambigui. Si fa riferimento alle “costole rotte”, “broken ribs”, e questo rimanda alla copertina dell’album, sulla quale compare una gabbia toracica. Le sottili ossa del costato custodiscono i polmoni, il cuore e altri organi preziosi per la sopravvivenza: l’artwork pare dunque alludere al fatto che proteggere il respiro vitale e la propria interiorità sia fondamentale per uscire indenni dalle dinamiche di un rapporto che volge ormai al termine. Ghost rievoca, ancora una volta, la memoria degli affetti interrotti, che torna a tormentare l’io lirico in una sorta di allucinazione tangibile; Dance In The Sun, infine, a dispetto del titolo, evoca atmosfere cupe poiché ciò che danza nella luce è solo cenere, contemplata dagli occhi di una mente disincantata.

La struttura compositiva si ripete in tutti i pezzi mediante una formula evidentemente consolidata per il duo: le strofe delle canzoni, infatti, si caratterizzano per il sound elettronico, ottenuto tramite sintetizzatori e drum machine, mentre nei ritornelli vengono utilizzati basso e chitarre elettriche. La vocalità di Alice è dotata di grinta e carisma e conferisce unità ai brani, così come gli arrangiamenti, curati nei minimi dettagli. Parallel Lines è un prodotto in linea con quanto propone la contemporaneità nel panorama synth-pop; se il duo è stato definito come in grado di muoversi a proprio agio tanto nell’ambito di un festival metal che a “X Factor”, l’impressione è che ci sia stata una decisa svolta in quest’ultima direzione. Il rischio, a questo punto, è quello di perdersi nella corrente del mainstream e di adagiarsi, in seguito, sulle sue confortevoli sponde. In questo momento c’è bisogno di addobbare meno vetrine da talent show e di spargere più “blood, sweat & tears” sulle tavole di un palco live; si auspica dunque che i due giovani milanesi, che hanno davanti a sé un ampio ventaglio di opportunità, sappiano compiere le loro future scelte artistiche lungo percorsi più impervi, individuando una propria posizione ancor più decisa e personale nel panorama musicale attuale.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Francesco “Katoo” Catitti, Alice Grupallo, Daniele Mammola
  • Anno: 2021
  • Durata: 20:40
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01. So Bad
02. Better Now
03. Out Of The Blue
04. Parallel Lines
05. Ghost
06. Dance In The Sun

Brani migliori

  1. So Bad
  2. Ghost

Musicisti

Alice Grupallo: voce - Daniele Mammola: chitarra