Davide Peron
In un mondo sempre più artefatto, dove il virtuale è il vero e come cantavano profeticamente gli U2 40 anni fa o giù di lì “i fatti sono finzione e la tv è la realtà” non deve essere semplice porsi in maniera genuina, “senza trucco e senza inganno”, con un'unica arma a disposizione che è la sincerità. Tanto meno lo deve essere se davanti a noi si para sfrontato ed innocente un neonato, nostro figlio.
Ecco quindi che Davide Peron affronta questa sfida con impegno e tanto tanto cuore, perché come già in occasione della nascita della primogenita, regalare la propria musica significa regalare sé stesso, senza nessun filtro, a futura memoria, quando i due fortunati bambini capiranno chi è il loro padre semplicemente ascoltando le sue note. A tre anni da Inattesi, il cantautore vicentino, che non certo per caso è educatore pedagogista, torna con un nuovo album per raccontare ciò che gli appare davanti agli occhi, fedele alla sua visione educativa e terribilmente onesto. Un Don Chisciotte che al posto di ronzini e improbabili aiutanti ha carta e penna, oltre ad uno specialissimo paio di occhiali attraverso i quali il mondo appare se non migliore, decisamente più interessante e pieno di spunti di riflessione.
Ecco allora che si alternano brani direttamente rivolti al nuovo arrivato, quasi a spiegargli che esistono il bene ed il male ed è necessario iniziare da subito a saperli distinguere ad altri che proprio da certi distinguo partono per rivolgere finalmente la giusta attenzione a chi rimane sempre indietro. Non è convenienza, né tanto meno pietismo: è riconoscimento di una dignità insita in ciascuno di noi, il trovare in tutti “una goccia di splendore” come cantava De Andrè parlando proprio di costoro. Il tutto senza dimenticare le radici, che diventano senso di appartenenza mai teso all'esclusione, ma anzi che stimolano alla condivisione e all'inclusione, come nel brano Non ciapa macia, che parte da una antica leggenda locale, secondo la quale l'oro vero non si macchia con l'inchiostro, come a ricordarci che il nostro valore non viene scalfito da cose di poco conto ed allo stesso tempo ci invita a brillare, nella nostra parte più preziosa.
Un album che trova un filo conduttore proprio nella consapevolezza di sé stessi, traguardo da raggiungere senza dimenticarci di chi abbiamo attorno; suonato in punta di chitarra, con echi di Ivano Fossati, ci regala mezz'ora nella quale riusciamo a vedere una strada diversa da percorrere, lasciandoci la voglia di cercarla e percorrerla. Un'eredità notevole da regalare ai propri figli, nel ricordo di Claudio Corradini, produttore ed arrangiatore, prematuramente scomparso poco dopo la fine dei lavori per questo disco.
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01. All'improvviso
02. Una vite
03. La disobbedienza
04. Non ciapa macia
05. Beate voi stelle
06. Lieve
07. Senza nulla pensare