Ivan Ciccarelli
Ci si potrebbe attendere, una
volta letto il titolo, un diluvio torrenziale di ritmo, ma se, e sarebbe buona
abitudine farlo sempre, si dà un’occhiata attenta anche ai titoli dei brani, ci
si accorge subito che l’album in questione, Percussions Dreams, è decisamente
di tutt’altro tenore. Intanto è un lavoro realizzato e concepito per commentare
delle immagini, una sorta di colonna sonora per un’imprecisata pellicola, è un
album suonato in modo delicato, in cui le percussioni, lungi dal ritagliarsi un
ruolo egemone, lavorano sui dettagli, sulle rifiniture, sui particolari,
lasciando che basso e “tasti” caratterizzino i brani.
In equilibrio fra echi di
psichedelia e sofisticata musica d’ambiente, venato qua e là da sprazzi di
atmosfere sudamericane, ma anche ispirato, a tratti, dalla musica sperimentale
dei Tangerine Dream, l’album di
Ivan Ciccarelli segue un percorso sinuoso, onirico, fortemente evocativo,
creando atmosfere che invitano alla meditazione ma nel contempo aprono orizzonti
ampi al viaggio, all’esplorazione; in questo si esprime la valenza filmica di
brani come Verde (La crescita), decisamente adatto al commento sonoro di
una ripresa, e fortemente ispirato alla più moderna world music. Già, perché
tra le fonti di ispirazione di questo lavoro non si può non appuntare la musica
etnica, mescolata alle alchimie elettroniche, che artisti quali Peter Gabriel hanno portato
all’attenzione degli ascoltatori più attenti, andando a scoprire e riscoprire
artisti sconosciuti al grande pubblico; Giallo (L’intelletto) ne è, già
dal primo ascolto, la conferma più evidente.
Ed è anche in questo senso che
brani come Rosso (La vitalità) sono il segno tangibile dell’influenza
mediorientale che attraversa tutto l’album, cui offre una connotazione ed un
taglio davvero internazionale.
01. Blu (La pace)
02. Viola (Lo spirito)
03. Indaco (L’intuizione)
04. Verde (La crescita)
05. Arancione (L’equilibrio)
06. Rosso (La vitalità)
07. Giallo (L’intelletto)
08. Bianco (La verità)
Ivan Ciccarelli: drums, percussion, cymbals, keyboards
Simona Salis: vocals
Carmelo Isgrò: bass
Carlo Cantini: dilruba