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Feyzi

Perdenti sensibili

Una chiavetta usb che è esattamente quello che sembra ma che è anche un disco, un titolo che è esattamente quello che sembra ma che è anche un gioco di parole. Canzoni che sono esattamente quello che sembrano ma che sono anche veri e propri esperimenti in cui l’estro e la versatilità musicale si uniscono a pensieri e concezioni che non seguono quasi mai la struttura canonica di una canzone. Liberare la mente da ogni preconcetto e aspettativa è il modo migliore per immergersi nel mondo di Feyzi; monzese, classe ‘82, violinista e chitarrista che vanta diverse collaborazioni anche in ambito pop e rock.

Perdenti Sensibili
è il primo album in studio di Feyzi che con la sua voce, la sua mente e la sua musica ha dato vita a un lavoro non convenzionale già dal formato con il quale si presenta. Autoprodotto e autodistribuito sotto forma di chiavetta Usb è in tutti i sensi un vero e proprio esperimento. Il fiume musicale sul quale si naviga è coerente con la formazione violinistica dell’autore. Chitarre (classiche e acustiche) e archi dominano la scena ma si colgono chiaramente influenze funky/bossa, rock, pop e di musica d’autore; tutto questo suggerisce un approccio musicale ampio e libero proprio come ampie e libere sembrano le idee di Feyzi. Nei testi emerge l'aspetto della convivenza con il proprio io e della connessione tra se stessi e il mondo esterno. L’orologio senza lancette in copertina potrebbe essere un modo per rafforzare l’idea che noi esseri umani siamo continuamente influenzati dallo scorrere inesorabile del tempo ma di fatto […] pensare al tempo non ha senso perché tanto è proprio lui il senso […]. Non esiste un filo conduttore logico e ben individuabile, ma è piuttosto una sorta di affascinante suggestione ad unire tutti i brani del disco, permettendo così a chi lo ascolta di “perdersi sensibilmente”.

Per quanto si possa avere la consapevolezza che non esistono regole esatte per poter interpretare la natura umana, resta comunque l’esigenza di ricercarle, condizione che porta a volte a vivere un vero e proprio disagio nei confronti di ciò che abbiamo intorno. La musica e le numerose forme attraverso cui la cultura si manifesta sono probabilmente l’unica cura al disagio esistenziale. Abbattendo dunque ogni apparenza ci troviamo di fronte un disco sperimentale e fuori dagli schemi frutto di una mente eclettica e musicalmente un po’ folle, che mette in luce le infinite e intricate sfumature dell’essenza umana.   

                                                                                                                             

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Lele Battista
  • Anno: 2016
  • Durata: 47:60
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01. Perdenti sensibili
02. Sarà
03. Scheletri
04. Julienne
05. Passeggiata di Dicembre
06. Funkypazia
07. Anna
08. Via della chiesa rossa
09. Sono un ragazzo borghese con la gastrite e le macchie sulla pelle
10. Una ballata salata per Hugo Pratt

Brani migliori

  1. Sarà
  2. Scheletri
  3. Julienne

Musicisti

Feyzi: voce, violino, viole, basso, chitarre, percussioni, ukulele, programmazioni  -  Karen Brera: violoncello  -  Simone Daclon: pianoforte  -  Giordano Colombo: batteria  -  Denis Alessio: batteria  -  Giovanni Dettori: basso  -  Simone Varamo: synth, pianoforte acustico  -  Stefano Ligoratti: pianoforte acustico  -  Lele Battista: synth teisco 100-F, shaker, organo GEM jumbo-61, tastierina tamarroide, drums programming  -  Martina Milzoni : contrabbasso