Fitness Forever
Fitness Forever, ovvero Ritorno con Vendetta. Se il post-moderno e il trend setting impongono da ogni parte il riciclo e il ri-riciclo del passato, perchè non farlo anche con il pop più “beceramente” pop (pop come popolare, e come sfizioso), quello dell'americano Bacharach e dei nostri Kramer-Trovajoli, oltre a tutta quella scuola anni 60 tutta ye-ye, frizzantezze e ritornelli carinissimi? La risposta arriva con questo sorridente Personal Train, disco d'esordio dei Fitness Forever, quartetto partenopeo formato dal frontman e “demiurgo” Carlos Vanderrama, affiancato alle voci dalla speziata Paster, dal multichitarrista Scialdone e dal multitastierista “Big Tony” Fresa.
Un ritorno al passato con tutti i crismi – archi e fiati a profusione, arrangiamenti d'altri tempi, stilemi della canzone che fu, atmosfera da spiaggia, cannuccia e sdraio -, con “una vendetta”, l'ironia dissacrante dei testi, naif e gustosi in un sol boccone. Si parla di amori sfumati per l'imbarazzo (Probabilmente), di altri deliziosamente faticosi da inseguire e sognare sul filo dell'intellettualismo (L'Anarchica Pugliese), altri finiti che non si vogliono dimenticare (Quando ho tempo), altri a metà tra utopismo e lontananza (Monica), con la ciliegina di un inno che gioca con tutti gli stereotipi da ombrellone (D'Estate). Non mancano gli spassosi omaggi d'epoca della strumentale Albertone (Trovajoli docet) e Bacharach (il tempo passa ma l’amore no, e la «dicotomia» – premio per la scelta lessicale – si fa lacerante) .
Personal Train è un “treno che all'incontrario va”, alla riscoperta di un archetipo musicale che ci accomuna e si ricarica di una ingenuità sottile e calda, e che non sembra proprio capace di invecchiare. Anzi, è sempre in forma.
01. Intro
02. Probabilmente
03. L'Anarchica Pugliese
04. Vacanze a Settembre
05. Albertone
06. Se come te
07. Je je joux
08. Quando ho tempo
09. Monica
10. Bacharach
11. Outro
12. D'Estate
Paster: voci,
cori.
Big Tony Fresa:
piano, fender rhodes, tastiere, organi, synth, voci e battiti di
mani.
Scialdone: basso,
chitarre, chitarra a 12 corde e voci.
Carlos Valderrama:
batterie, chitarre, tastiere, synth, glockenspiel, percussioni, voci
e cori.
Alba Strins Quartet:
Armand Priftuli:
primo violino.
Gianluca Falasca: secondo violino in 1, 2, 3, 4, 5, 6, 9, 11.
Piero Calzolari:
secondo violino in 8, 10 e 12.
Luigi Tufano:
viola in 1, 2, 3, 4, 5, 6, 9, 11.
Pino Navelli:
viola in 8, 10 e 12.
Mauro Fagiani:
cello.
Gianfranco Campagnoli:
trombe e flighenhorn.
Raffaele Bocchetti de
Baguette: chitarre in 10.
Nicola De Luca:
batteria in 10.
Davide Petrella:
cori in 2, 3, 4, 9 e 11.
Mariano Caiano:
djembè e bonghi in 6 e 12.
Raffaele Giglio “J”:
fischi e voci in 5.
Alfred/player
1: synth e cori in 12.
Charles Ferries:
trombe in 12.
Marco Bifani: sax
in 7.
Fabrizio Romagnoli:
tastiere e programmazioni in 7.
Cristina Ledford:
flauti in 12.
Steve Kobret: cori
in 12.