Sergio Cammariere
Nella metà del mese di maggio, quello delle rose e delle fragole, è arrivato dritto come un missile Piano nudo, il secondo disco strumentale di Sergio Cammariere. Un missile dolcissimo, pieno di lirismi e melodia, pronto a raccontare senza parole, in diciotto tracce, un sacco di cose.
Cammariere asciuga, lascia andare le mani sul piano, torna alla dimensione pianistica pura, in cui così bene si muove e confeziona storie, tira fuori emozioni, in una maieutica inevitabile, per molti versi urgente. Si percepisce al primo ascolto, tanto che, giocando con le parole, nel mezzo del titolo una virgola avrebbe potuto anche fare la differenza, lasciando tutto allo stesso modo: Piano, nudo. Lentamente, con forza, privo di vestiti, corazze, con mani forti e tasti neri a narrare quel che in questo periodo storico storto, difficile, accade intorno.
Cammariere apre con una traccia che soffia forte, annunciando tutto il resto, e che ha come titolo la mappa del disco: La rotta degli alisei veleggia sulla tastiera come una folata che non si arresta, ma ha la leggiadria della barchetta di carta che tiene in mano il bimbo all’inizio del videoclip (con la regia di Miriam Rizzo, la fotografia di Daniele Ciprì e la partecipazione di Leo Gullotta); piccoli passi sulla spiaggia e poi il lancio tra le manine. Ci sono pezzi di cuore in questo disco, che appartengono al nostro, ma che suonati dal profondo, come fa lui, iniziano ad assomigliare a tanti nostri ricordi: c’è una dedica a Carlo delle Piane, attore scomparso recentemente, ne Le foto di Carlo; c’è un frammento del passato nel Bar Bogart, bar gestito dallo stesso Cammariere, a Firenze, negli anni ’80; c’è la tragedia dei migranti che affidano la propria vita a un barchino in mezzo al mare, in Lampedusa; c’è il suo gatto nero ne Lo scherzo del gatto che lo ascolta mentre suona, in un gioco di sguardi complice. “Piano nudo” è un disco pieno pur se vuoto di parole, incisivo pur se pieno di tenerezza. Ha mani lunghe che fanno carezze e viscere profonde in ogni suono che ti inchiodano allo stereo. Ha la fecondità di un artista che ha voluto raccogliere il meglio di ciò che ha composto negli ultimi anni. Non ti basta mai. Lo riascolti e ogni volta scopri una finestra nuova, spalancata. Provare per credere.
Foto tratte dalla pagina ufficiale di Facebook
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01. La rotta degli alisei
02. Chanson du temps retrouvé
03. Altalena
04. Girotondo per Greta
05. Lampedusa
06. L’ultima voce prima del silenzio
07. Adeus nunca mais
08. Ritorno a casa
09. La ballerina del carillon
10. Bar Bogart
11. Lo scherzo del gatto
12. Lettera a mia madre
13. Le foto di Carlo
14. Le luci spente del luna park
15. Marci degli elfi e dei folletti
16. Il mare del nord
17. Torno di notte
18. Il giardino degli oleandri