Cesare Picco
L’ottavo album del compositore e pianista che definire jazz può risultare addirittura riduttivo e sentirlo classico è quasi ingabbiarlo, porta la sua continua ricerca ed improvvisazione in luoghi che molti dei suoi ascoltatori non credevano si potessero esplorare.
Innanzitutto è un album doppio con due percorsi dissimili: uno in studio con 14 brani tra cui inediti, brani in una nuova veste e una cover originale (come direbbe lui “alla Chopin”) -“King for a day”- di Jamiroquai; l’altro cd invece live, registrato alle Officine Meccaniche di Milano il 21 maggio 2009.
Partendo proprio dalla seconda parte del lavoro “Blind Date”, si entra subito in una dimensione particolare che anche se non “visibile” nella versione CD ci riporta a quella serata in cui il motivo dominante è stato il buio “riempito” dalle note del pianoforte di Cesare Picco; un esperimento che ha previsto che dopo l’ottavo minuto di registrazione si passasse dalla situazione di penombra iniziale al buio totale, per poi ritornare allo stadio iniziale a partire dal trentaquattresimo minuto.
Sarebbe opportuno nell’ascolto riprodurre la situazione della versione originale per gustare e “vedere meglio” con la sensibilità dell’udito, dove l’unica guida nel percorso è la musica, “vestita solo di se stessa” e impreziosita dall’indiscutibile professionalità artistica del “pigiatore dei tasti” che, accostando il tatto, qualcuno direbbe “il tocco”, all’udito genera delle sensazioni che permettono di percorrere strade musicali e percorsi strumentali irripetibili.
Un’esperienza che, per quanto possibile riprodotta nel lettore di casa, può farci assaporare la forza espressiva dell’esperienza musicale di Picco, con stili, ritmi e generi annodati e interpretati in frasi musicali originali, grazie anche all’esclusivo uso dello strumento che nell’improvvisazione della serata non sembra conoscere limiti.
L’altro supporto è intitolato “Songs” e contiene otto nuovi gioielli (le tracce: 1, 2, 4, 6, 8, 10, 12, 13) che, anche se solo musicali, hanno la pretesa (riuscita) di ritenersi “canzoni”, come lo stesso Picco ha sottolineato in diverse interviste e che in più occasioni sono state realtà in cui sperimentarsi in chiave pop, come nelle esperienze collaborative con Samuele Bersani, Pacifico o Carlo Fava...
I nuovi pezzi portano con loro il personalissimo modo di rapportarsi ai tasti proprio del nostro musicista con un linguaggio emotivamente coinvolgente e con melodie che a volte richiamano il gospel, “Alice on the moon”, oppure che portano a strade sublimi sperimentali in “Nirvana lane”.
Anche i “vecchi” pezzi appaiono diversi, rivisitati con maestria e con la giusta proporzione per non tradire il loro costume originale, come la straordinaria”My room” che per prima, con la preziosa poesia che regala, ha dato notorietà al musicista vercellese.
Fatevi accarezzare dalla straordinaria forza del “pensiero musicale” di Picco che “Piano Piano”, lascia solchi piacevoli di ascolti ineguagliabili.
01. La prima stella
02. Red Highway
03. King for a Day
04. Corale alla fine del giorno
05. Karakoum
06. Alice On the Moon
07. Le parole che non ti ho detto
08. Bolero Butterfly
09. Nessuno come te
10. Nirvana Lane
11. Camelia
12. The Golden Age
13. Non voltarti
14. My Room
15. Blind Date (Concerto al buio)