Davide Van De Sfroos
Era atteso da suoi fans così legati alle sue storie, alla sua capacità di
raccontare in un dialetto con il quale tratteggia impagabili personaggi e
situazioni. Lui è Davide Van De Sfroos, al secolo Davide Bernasconi ed il lavoro tanto
atteso, dopo “Akuaduulza”, è Pica!.
Anche in questo album maturano le espressioni migliori di De Sfroos e del
canzoniere che lo ha fatto conoscere al pubblico affezionato ed anche a quello
occasionale che, però, non rimane indifferente alle sue storie, narrate sempre in
bilico tra l’epica (Il cavaliere senza
morte, Il minatore di Frontale) ed il surreale (La ballata del Cimino, L’Alain Delon de Lenn). Nell’album vi sono
anche, per la natura sempre ambivalente che è nel cuore di un artista, canzoni
come La Grigna ed Il
costruttore di motoscafi che, pur nell’evidente differenza di storie,
soggetti e luoghi, sono parte di uno stesso discorso: quello di scandagliare
l’animo umano e lanciare lo sguardo oltre l’orizzonte, mettendo in
comunicazione mondi apparentemente differenti eppure vincolati dall’eterno
scorrere dei giorni, delle emozioni, delle passioni. Come dire il quotidiano (Il Costruttore di motoscafi) con
l’eternità (La Grigna).
Una considerazione merita anche 40
pass, che racconta di tre amici che, dal lago sono scesi a Milano e
nel riflesso delle acque del Naviglio cercano la memoria di un riflesso delle
loro acque natali, ben più affascinanti del “rigagnolo” milanese. Metafora,
forse, di una sorta di perdita di identità, di bellezza, di amore per la natura
che porterà i protagonisti della canzone a situazioni colme di sconfitte, di
risentimenti, di delusioni. “Pica!” racconta,
in maniera sempre ricca di sfumature (anche per quanto concerne l’ambito
musicale, che viaggia tra rock, folk irlandese e saltuarie puntate più esotiche),
di sofferenze e di speranza, di illusioni e di sconfitte, di amori e perdite, in
un modo sempre suggestivo che, rispetto ai precedenti lavori, denota una
maturità descrittiva ancora maggiore.
Con questo lavoro Van De Sfroos mette ulteriormente a fuoco una sua ben
definita dimensione artistica e culturale, che certamente lo vedrà come sicuro
protagonista degli anni a venire.
01. El puunt
02. Lo Sciamano
03. L’Alain Delon de Lenn
04. New Orleans
05. La ballata del Cimino
06. Il minatore di Frontale
07. 40 pass
08. La terza onda
09. La Grigna
10. Il costruttore di motoscafi
11. Fiil de ferr
12. Furestee
13. Il cavaliere senza morte
14. Loena de picch
15. Retha Nazur
Davide Van De Sfroos: voce, chitarre, dobro
Jamie Scott Dolce: chitarra elettrica
Mirco Maistro: fisarmonica
Eros Cristiani: fisarmonica, pianoforte
Angapiemage Galiano Persico: violino, mandolino
Alessandro Gioia: percussioni
Michele Papadia: organo hammond
Marco Vignuzzi: dobro, Pedal steel guitar, Mandolino elettrico, 12 corde, autoharp
Gianni Sabbioni: contrabbasso
Andrea Taravelli: basso
Silvio Centamore: cajon, batteria, cembalo
Gianni Brunelli: batteria
Giorgi Peggiani: armonica
Alessandro Zajini: banjo
Fabio Serra: chitarra elettrica
P. Antonetto: violoncello, basso
Lorenzo Vanini: piano, organo hammond
Francesco D'Auria: percussioni
Mima Lamonica: flauto traverso
Manuela Cortinovis: voce soprano
Tiziana Zoncada: cori
Elena Spotti: arpa celitca
Edoardo Perlasca: chitarra classica, elettrica
Matteo Moretti: timpani
Andrea Quaglia: contrabbasso, basso