Collettivo Ginsberg
Il Collettivo Ginsberg ha raggiunto il giusto assetto dopo diversi
anni passati a provare musicisti e a cercare uno stile personale, trovando l’esatta
ispirazione nelle fertili praterie discografiche dei vari Dylan, Waits e
soprattutto Nick Cave. La gravidanza della band – quartetto di belle speranze
mosso dalla sana ammirazione del poeta Allen – ha dato alla luce Pregnancy, un album di canzoni che
sanno di blues nostalgico, highway statunitensi e tramonti sofferti.
È la voce calda e abrasiva di
Cristian Fanti a caratterizzare in maniera decisiva il suono del Collettivo. Un
modo d’esprimersi – rigorosamente in inglese – che trova in brani come l’ottima
Maudì e nelle trame lisergiche di Yama un mood piacevolissimo, arrotondato
e reso meno spigoloso dal pianoforte e da una chitarra elettrica distorta il
giusto, senza cadere nell’ovvio. Gli interventi degli archi, della fisarmonica
e dei cori rendono ancora più ricco il bagaglio stilistico del gruppo, il quale
riesce a sfuggire a quell’aria di eterno revival che solitamente rende questi
progetti aridi e scontati. “Pregnancy”, per essere pignoli, ci fa alzare la
paletta dell’insufficienza solo per quel che concerne la scaletta, che ci è
sembrata un po’ altalenante e alla quale avrebbe fatto bene un sfoltita, lì
dove è venuto a mancare il cortocircuito emozionale, si veda la poco incisiva
Woodstock Cypress e la strumentale The
Wish.
A parte ciò il loro nome non
tragga in inganno: in “Pregnancy” non c’è niente di scandaloso e irriverente,
ma solo della buona musica che ha bisogno di un altro po’ di gestazione per
farsi ancora più scaltra e robusta.
01. Intro
02. Maudì
03. The Farm
04. Woodstock Cypress
05. Child Eyes
06. The Wish
07. Yama
08. I'm Waiting (Tango Nero)
09. To The Womb (White Dog From Hell)
Cristian Fanti:
voce, pianoforte, rhodes, organo farfisa
Andrea Rocchi: chitarre elettriche,
chitarre acustiche, dobro
Giovanni Pistocchi: batteria,
percussioni
Christian Mastroianni: basso,
contrabbasso, theraphin
Federico Visi:
chitarra elettrica, chitarra classica, moog
Giada Nanni, Consuelo Palotti: cori
Simone Rossi:
clarinetto
Maja Petrusevska:
violoncello
Bardh Jakova:
fisarmonica
Rønnaug Tingelstad:
cori