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Renato Fucci

Primidimaggio

Debutto, come solista, con un concept album per solo pianoforte: non si può certo dire che Renato Fucci abbia scelto la strada più agevole per affrontare il complicato mondo della discografia, ma il pianista e compositore, nato a Fontanarosa nell’avellinese, ha deciso che, ad ispirare questo lavoro, dovesse essere proprio la terra di provenienza, l’Irpinia, e che una sorta di percorso fisico e spirituale dovesse fare da traccia per legare insieme i nove brani che compongono Primidimaggio.

Se è vero che la musica è, in fin dei conti, un tipo di percorso, affiancare ad essa un altro percorso attraverso i luoghi che hanno o hanno avuto una certa importanza nella propria storia e nella propria formazione umana può davvero significare qualcosa di più che realizzare un semplice lavoro discografico. Che questo sia un percorso di memoria, di riscoperta, di purificazione, di catarsi o, perché no, di ritorno alle origini, tutto questo e molto altro, lo possono dire solo le dita dell’artista impegnate ad estrarre dai tasti le suggestioni più adatte per raccontarlo, o per lo meno per farne cogliere il senso. Le interpretazioni che Fucci ha offerto in queste tracce vanno ascoltate ma soprattutto “lette” anche in funzione dei titoli che l’autore ha assegnato loro, proprio perché ognuna di esse è una tappa, un momento, e quindi un luogo, uno spazio ed un’immagine; il pianoforte pare quasi camminare insieme all’artista/viandante, ed attraverso di esso l’artista/viandante proietta verso l’ascoltatore le  immagini che il paesaggio attraversato gli restituisce.

Primidimaggio è in pratica la colonna sonora di questo viaggio ed è dunque un documento molto personale e molto intimo; nonostante questo le suggestioni che è in grado di trasmettere non sono patrimonio del singolo, ma patrimonio condiviso e dunque, in un certo senso, “adattabili” ad altre strade, ad altri sentieri, ad altri paesaggi. Renato Fucci ha certamente la capacità di tracciare un itinerario e di colorarlo attraverso la propria sensibilità, ma anche il dono di trasmettere un metodo, una traccia, di comunicare un modo di vedere le cose che non è statico e personale, ma dinamico e personalizzabile. Risulta quindi facile immaginare se stessi come viandanti, capaci però non solo di macinare chilometri, ma di stupirci di tutto ciò che incontriamo lungo il percorso. L’esperienza, in questo caso, diviene narrazione e viene trasportata su un pentagramma ma la musica va ben oltre la carta, coinvolge altri sensi e quindi si apre ad una più ampia platea di possibili fruitori che, volendo, possono anch’essi andare oltre l’ascolto puro e semplice. Stimolare questa sensibilità e favorirne la comprensione va certamente ben oltre il semplice essere musicisti.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Massimo Aluzzi, Giorgio Savarese, Bob Fix
  • Anno: 2017
  • Durata: 41:12
  • Etichetta: Angrisanomusic

Elenco delle tracce

01. Primidimaggio (Girotondo)
02. Stralunà (Lentoandare)
03. Rusalka (L’incontro)
04. L’atufara (Alla fonte)
05. Il sentiero della lupa (Verso nord)
06. L’albero dei presagi (Il sogno)
07. Il bacio delle nuvole (La danza)
08. Il piccolo lago d’argento (Riflessi)
09. Il trapezio dei pensieri felici (CCV)

Brani migliori

  1. L’atufara (Alla fonte)
  2. Il sentiero della lupa (Verso nord)
  3. Il bacio delle nuvole (La danza)

Musicisti

Renato Fucci: pianoforte