Inseriti nel solco della migliore canzone d’autore italiana, quella che va da Buscaglione a Conte, passando per Modugno e Locasciulli, la band pescarese Uscitanord, capitanata da Marco Belisario e Marcello Malatesta, pubblica Prova d’Artista, quarto capitolo del loro ultradecennale percorso in musica iniziato a fine anni ’90. Nella loro bella valigia, come rappresentata in copertina, c’è un po’ di tutto (radio, macchina fotografica, pallone da calcio, fiaschetto di vino… e tanti spartiti), c’è un bel mondo che comprende tante storie, tanti personaggi e tante emozioni. La voce di Belisario, asciutta ed essenziale, racconta le canzoni con verve teatrale, ora spensierata e giocosa (Gli amanti del cinema e Cabaret), ora intensa e malinconica (Prova d’Artista e Preghiera). Il punto forte sono i testi, le parole scelte con cura e maestria, poggiate su tappeti musicali che spaziano dal jazz alla musica latina, dal pop al teatro canzone. Un punto in meno per le musiche, alcune già sentite (ad esempio Cabaret sa troppo della contiana Bartali) e che seguono stilemi tracciati da illustri ‘maestri’ menzionati ad apertura, non aggiungendo nulla a quello che c’è e c’è già stato. Presente, come bonus track, una passabile cover spazzolata e soffusa di Tu si ‘na cosa grande del ‘Mimmo Nazionale’, modificata in alcuni passaggi vocali e che perde musicalità nella parte finale in italiano (l’effetto è smontante). Nel complesso, Prova d’Artista è un buon disco, godibile all’ascolto, ben suonato e arrangiato, che conferma l’elegante qualità del progetto Uscitanord.

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