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Leitmotiv

Psycobabele

Già dalle prime note di La mia storia è chiara si intuisce che Psycobabele (le città dimenticate), il nuovo album dei Leitmotiv è un lavoro un po’ particolare; un ritmo ondeggiante, effetti “stranianti”, una melodia mediorientale inserita in un contesto rock, insomma si intuisce che la musica proposta dalla band pugliese è, quantomeno, diversa dal solito.

Del resto, brano dopo brano, le variazioni si susseguono senza soluzione di continuità; si passa dal pop-rock di Psychobabele, alla new wave, (o post wave) di Perso, un po’ Joy Division, un po’ Depèche Mode.

Elemento comune ai brani è, almeno inizialmente, la ritmica tendenzialmente “in levare”, ricca di uptempo e che, indipendentemente dallo stile del pezzo, conferisce ai brani un andamento dinoccolato, ondeggiante, fluido, pur non lasciando trasparire una decisiva tendenza verso la musica reggae; tant’è che l’hard rock di Napoli minor precede di un nulla i 2/4 punk, ma melodici, di Corrente, altro pezzo che ha in se echi di melodie mediterranee.

Non un album monotematico, dunque, ma un pout pourri di generi, apparentemente scelti a caso, ma più probabilmente accuratamente selezionati in modo da spostare continuamente l’attenzione dell’ascoltatore senza offrire punti di riferimento troppo precisi, con il rischio di “abituarlo” facendogli perdere attenzione; perché subito dopo lo scatto in avanti si torna di colpo alle andature “altalenanti” di Galileo, chitarre lancinanti, basso “metronomico”, atmosfere decadenti.

Questo davvero è un album che va ascoltato tutto, fino in fondo, e con attenzione: non ci si attendano “riempitivi”, brani messi lì per fare numero, per completare la track list; ogni traccia è un mondo a sé, di fatto siamo di fronte ad una serie di “singoli” assemblati con cura, arrangiati con molta attenzione alle sfumature dei suoni, che sono sempre differenti e mai omologati.

In generale, comunque, traspare una sottile vena cantautorale, perché i testi sono ricercati, calibrati, ma non soverchiano mai le melodie, creando così un equilibrio interessante e ricco di sfumature; in questo senso Roma Beirut e, con differenti caratteristiche, Eredità, ben rappresentano, complessivamente, la cifra stilistica comune a tutto l’album.

Un lavoro davvero stimolante, intrigante, che si pone una spanna (ed oltre) al di sopra dei lavori di molti esponenti, anche “importanti”, della musica d’autore odierna.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Amerigo Verardi, Leitmotiv
  • Anno: 2011
  • Durata: 57:58

Elenco delle tracce

01. La mia storia è chiara

02. Psychobabele

03. Perso

04. Napoli minor

05. Corrente

06. Galileo

07. Paludosa

08. Roma Beirut

09. Eredità

10. Limacuore

Brani migliori

  1. La mia storia è chiara
  2. Perso
  3. Roma Beirut

Musicisti

Giorgio Consoli: voce, cori Giuseppe Soloperto: basso Giovanni Sileno: chitarra, clavicembalo, organo, pianoforte, chitarra elettrica 12 corde, chitarra acustica, mellogiò Natty Lomartire: chitarra elettrica, chitarra acustica 12 corde Dino Semeraro: batteria, percussioni, glockenspiel Diego Cofone: sitar, tablas, sax tenore, clarinetto basso Mimmo Prudenzano: trombe, flicorno Amerigo Verardi: cori Erica Buckles: cori