Laura Lala / Sade Mangiaracina
Pure Songs nasce dall’incontro artistico di due giovani artiste siciliane, la vocalist Laura Lala e la pianista Sade Mangiaracina, che sembrano avere in comune non solo le origini geografiche, ma un innato amore per il jazz e per la propria terra d’origine. Il loro stile musicale è una continua ricerca di purezza, che linguisticamente si traduce nell’uso dell’italiano, dell’inglese e del dialetto siculo, musicalmente nell’utilizzo di un tappeto jazz che a tratti sfora nella popolar music, nella canzone d’autore, nella tradizione, nella bossanova.
Le undici tracce presenti nel disco sono tutte firmate o dal duo o dalla sola Lala - unica eccezione Idda, brano che porta la firma anche di Salvatore Bonafede, protagonista per altro di un preziosissimo contributo con la sua Fender Rhodes nell’introduttiva In the night, forse la traccia più internazionale dell’intero lavoro. Interessante anche la sua breve presentazione del disco presente nel booklet in cui scrive: “Posso dirlo? Sono stufo dei progetti. La musica è filosoficamente inconoscibile, non un ‘progetto’ che produca comunicati stampa di cui vantarsi, e trovare così qualche scrittura per una stagione, per poi essere dimenticato la successiva. Pure songs è una briciola di musica in un mondo spietato. Produce storie, storie vere, dure e pure. Quelle di chi ama questo linguaggio allo stato puro”.
In merito alle storie raccontate nel disco, le canzoni cantate in dialetto sembrano più vissute da entrambe le protagoniste: è il caso di La varca, storia di fatiche legate al mare tutta giocata su ritmi veloci; di S’iddu moru, il cui testo trae ispirazione dalla Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni; e dal canto anonimo popolare Abballati abballati; di L’urtimi di l’urtimi, che sa forse più di Sudamerica che non di sud Italia; o della già citata Idda, con quel suo testo crudo e violento: «Una vita accussì io ‘un vogghiu mai chiù / accurriti è impazzutu, un cutieddu pigghiò / Troppo tardi nni spaddi già sentu la lama». Per quanto riguarda le collaborazioni, assolutamente da sottolineare è poi la presenza Marco Spedaliere, che con il suo sax soprano riesce a disegnare fantasmagoriche melodie all’interno del brano Make us one. Forse però il pezzo più bello è proprio Love, tanto breve (dura poco più di due minuti) quanto intenso e bello, un vero crescendo di emozioni legate al tema dell’amore.
Nel complesso, questo disco d’esordio tutto al femminile è piacevolissimo da ascoltare, ben cantato da Laura Lala, che dimostra di avere ottime doti vocali: la giovane sembra proprio non fare alcuna fatica a modulare la propria voce sull’impianto jazz delle canzoni - anzi, il suo limite, se di limite si può parlare, è forse la troppa sicurezza nel dominare il materiale sonoro condiviso con la compagna di viaggio Sade Mangiaracina, e, forse, in alcuni passaggi, un po’ più di pathos e un canto più istintivo avrebbero giovato all’intero progetto. Ahi! Non avrei dovuto utilizzare la parola “progetto”… però come definire un disco che si chiama Pure songs e che tra le canzoni annovera un brano come Dear music, quasi una dichiarazione d’intenti su un certo modo di intendere la musica come crogiolo di emozioni…?
01. In the night
02. Make us one
03. La varca
04. S’iddu moru
05. Love
06. Bread
07. L’urtimu di l’urtimi;
08. The right key
09. Idda
10. Dear music
11. Pardon
Laura Lala: voce Sade Mangiaracina: piano Diego Tarantino: basso, contrabbasso Claudio Mastracci: batteria Salvatore Bonafede: piano, Fender Rhodes Marco Spedaliere: sax soprano Piero Delle Monache: sax tenore