Numero6
In attesa del nuovo disco di
prossima uscita i Numero6 servono un
antipasto in formato ep, con cinque tracce che un po’ riassumono e un po’
riprendono il discorso là dove era stato lasciato con l’ottimo “Dovessi mai
svegliarmi” di due anni fa. La notizia è che mentre gli altri indieroi nostrani
si ospitano sui dischi uno con l’altro, loro lasciano spazio a sua maestà Bonnie “Prince” Billy, il quale arriva
e, da estimatore della band, ricanta con la sua voce sempre sul punto
d’inciampare – in un italiano, neanche a dirlo, stralunato – quella Da piccolissimi pezzi che dei genovesi è
uno dei piccoli-grandi inni («Io non faccio poesia verticalizzo e bado al
sodo») nonché uno dei brani migliori.
Il resto, poi, dice e non dice: Navi stanche di burrasca con le chitarre
acustiche e la fisarmonica lascia un passo indietro l’elettronica e apre a
spiragli folk semi inediti. I Numero6 hanno recentemente portato in giro una
reading-concerto con Enrico Brizzi ed è proprio l’autore di “Jack Frusciante” a
firmare le belle liriche («Si ama solo nel ricordo ma stanotte penso che memorie
facili e morali sono un mix da kappaò»). Aspetto
viene ripresa dal repertorio dei Laghisecchi (primo nome del gruppo) e vestita
anch’essa di panni folkeggianti e un po’ di elettronica. Prima della chiusura
di Un segnale debole, Quel giorno cosa avevo? è dei tre
inediti il più convincente: il ritornello rimbalza in mente e affascina come certe
palline magiche per i bambini (multicolori e fosforescenti, visti i ghirigori
di synth a tre quarti del brano), mentre il testo si toglie qualche sassolino
dalla scarpa (lanciandolo addosso a persone precise: «C’è chi non ha più nessun
ritegno o remora Lindo ne sa qualcosa […] Claudia lei poi fa la suora ma un
pugno di anni fa dava giocando il culo alle pellicole di Brass») e si abbandona
in compagnia dei R.E.M. a nostalgie difficili da scacciare («Strimpello Driver
8 fisso una pancia che già lievita realizzo quando la mia vità cambierà»).
I Numero6 sono quanto di meglio
abbia prodotto l’indie-pop italiano negli ultimi anni. L’antipasto di Quando arriva la gente si sente meglio,
in download gratuito sul loro sito, preannuncia nuove portate succulente.
01. Da piccolissimi pezzi (con Bonnie “Prince” Billy)
02. Navi stanche di burrasca
03. Aspetto
04. Quel giorno cosa avevo?
05. Un segnale debole
Michele Bitossi:
voce, chitarre, tastiere, programmazioni
Stefano Piccardo:
voci, chitarre, percussioni
Nicola Magri:
batteria
Bonnie “Prince” Billy:
voce su #1
Simone Maggi:
fisarmonica su #1 e 2#
Spyros Magliveras:
batteria su #2
Lelio Mollar:
basso
Max Morales:
pianoforte su #2 e #5, piano wurlitzer su #5
Mattia Cominotto:
chitarra su #2 e #4, voce su #1