Peppe Fonte
Peppe Fonte scrive canzoni da quando aveva quindici anni, quindi da
oltre un quarto di secolo, visto che oggi ne ha quarantadue. A istigarlo fu l’incontro
con Piero Ciampi e col suo “scudiero” Pino Pavone, come Fonte calabrese, nonché
avvocato. La musica è per entrambi una passione, che in Fonte ha conosciuto una
lunga stagione-gestazione – appunto – compositiva, per approdare oggi al disco
d’esordio. Valeva la pena aspettare tanto? A giudicare dai risultati, palpabili,
sì e no contemporaneamente: no perché forse ci si poteva arrivare prima; sì perché
in questo modo ci si para di fronte a un artista del tutto maturo.
A parte Sobborghi (di Ciampi, ça va sans dire) e Questi poeti, di cui Fonte compose a suo tempo la musica,
vestendovi il bel testo di Pavone (destinatario ancora Ciampi, ça va sans redire), e che, con le
consorelle inserite in “Maledetti amici”, valse a Pavone la targa Tenco ’92
come miglior opera prima, tutto il resto si deve interamente alla penna di
Fonte. L’impronta ciampiana è evidente ma non prevaricante: il tono è più
lieve, sia nei testi, gustosamente “domestici”, che nelle musiche, nitide,
dirette, la voce è più piana, musicale – e quell’inflessione calabra non manca
di apparentarla qua e là a un Cammariere (per esempio Questo pianoforte, non solo per l’elemento vocale, e del resto non
solo qui), un Ennio Rega (Giggia dove sei),
lo stesso Renato Zero (ancora Giggia dove
sei, e L’ultimo cow-boy), il
quale Zero, d’altronde, non disdegnò lui stesso Ciampi, a suo tempo – l’impatto
globale è meno denso e conflittuale. Tutto procede spedito a comporre un album
capace di illustrare un itinerario espressivo chiaro e tutt’altro che ovvio. Un
gran bell’esordio, quindi, a cui sarà il caso di dare un seguito abbastanza in
fretta.
01. Budapest
02. Questo pianoforte
03. Giggia dove sei
04. I poeti di Stratò
05. Sobborghi
06. Quello che ti dirò
07. Ombrelli soli
08. Capolinea
09. Questi poeti
10. L’ultimo cow-boy
Peppe Fonte: voce,
pianoforte
Lucio Ranieri:
pianoforte
Francesco Vescio:
chitarre, basso
Roberto Rossi:
batteria
Roberto Cricelli:
tromba