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Rita Pavone

RaRità!

Nell’albo d’oro della Canzone Italiana, una sorta di Hall Of Fame di casa nostra, redatta nel 2007 dalla storica rivista Musica&Dischi, tra i primi cento nomi – quanti hanno maggiormente apportato un contributo a questa forma d’arte popolare, oltre che a divulgarne e valorizzarne i differenti aspetti – compariva meritevolmente Rita Pavone. Ciò che ha significato – e ancora significa – questa artista per la nostra canzone e per lo spettacolo tout court, non è immaginabile per chi nel 1962 non era ancora nato o non aveva raggiunto un certo grado di consapevolezza. Rita Pavone è un monumento, è patrimonio della cultura italiana (e non solo) di cui esser fieri. In un momento storico di forte ripresa, dopo la batosta del secondo conflitto mondiale, la comparsa di questa sedicenne torinese dai capelli color carota, minuta e magra ma dotata di energia e talento pazzeschi nel corpo e nella voce, entusiasma a mille tutti gli adolescenti italiani che in lei si riconoscono. Un aspetto sociologico non di poco conto. Le vendite dei suoi dischi – i cosiddetti 45 giri – arrivano alle stelle superando il milione di copie; la televisione, intuendo il suo potenziale, la scrittura in varietà come Alta pressione e Studio Uno; diventa la protagonista dello sceneggiato tv Il giornalino di Gian Burrasca, basato sul romanzo per ragazzi di Vamba, diretto da Lina Wertmüller su musiche di Nino Rota orchestrate da Luis Bacalov. Persino Umberto Eco le dedica attenzione nel saggio Apocalittici integrati pubblicato nel 1964.

Insomma, un successo incredibile, stratosferico, che valica l’Italia arrivando in tutta Europa (Inghilterra, Francia, Spagna), oltrepassando l’oceano (Stati Uniti e Sud America) e spingendosi fino in Asia (Giappone). Oltre cinquanta milioni di dischi venduti in tutto il mondo, una carriera che spazia dalla canzone al cinema (è stata protagonista di vari musicarelli), passando per il teatro (accanto a Macario, giusto per citarne uno) e trionfando in programmi televisivi come Ed Sullivan Show per la CBS statunitense. Nonostante cotanta storia, Rita Pavone è inarrestabile, dentro di sé ha un fuoco accesissimo, intatto, luminosissimo che il tempo non ha smorzato, anzi ha reso ancor più fervido e corposo, capace di avvolgere, coinvolgere e travolgere chiunque vi si trovi davanti. Rita ama mettersi continuamente in gioco e dopo 48 anni dall’ultima partecipazione – correva l’anno 1972 ed era in gara con l’incompresa Amici mai – è tornata al Festival di Sanremo presentando Niente (Resilienza 74), canzone con un bel tiro, attuale, perfetta per la sua indomabile anima rock, scritta dal figlio George Merk che ne ha curato anche l’arrangiamento in tandem con Filadelfo Castro. Lasciando stare la classifica finale (lei è oltre), il suo passaggio sul palco dell’Ariston ha confermato che essere Artista è ben altra storia da ciò che ormai, di questi tempi, siamo abituati a vedere e ad ascoltare.  

L’occasione festivaliera è stata cavalcata con la pubblicazione di un doppio album intitolato RaRità!, “scrigno” in cui la Pavone ha voluto riporre 37 “gemme” divise tra diamanti, smeraldi, zaffiri, rubini e via dicendo, inserendoci pure metalli preziosi come oro e argento, tutto illustrato nella simpatica guida all’ascolto presente nel booklet. Ci sono i successi (Come te non c’è nessuno e Fortissimo, poi Cuore e La partita di pallone in inglese, ancora Il geghegè nel remix dei Planet Funk) ma anche chicche come Pirulirulì con Lucio Dalla (dal film Little Rita nel West, 1967) o Arrivederci Hans e Kiddy Kiddy Kiss Me con Paul Anka che raggiunsero la vetta della classifica in Germania superando le 800 mila copie per ciascuno. Tutte da gustare sono Appassionati, Ti perdo e non vorrei, If You Go (Sei già lì) e Try It And See che vedono rispettivamente tra gli autori nomi quali Carla Vistarini, Amedeo Minghi, i fratelli De Angelis e la celebre coppia del musical internazionale Andrew Lloyd Webber e Tim Rice. Fa piacere ritrovare due validi brani scritti per il testo dalla stessa Pavone, Come la prima volta (da Dimensione donna, 1985) e Fammi andare (da Gemma e le altre, 1989) così come ascoltare la sua voce intrecciarsi con quelle di Franco Simone nella suadente Ballando sul prato, Dario Gay nella solare Domani è primavera, Giovanni Nuti e Alda Merini nell’emozionante Un amante per ogni sospiro. Raccolta molto ghiotta per fan, estimatori e curiosi al termine del cui ascolto sarà chiaro che la “rarità” forse forse non sono le canzoni ma è proprio lei, quel “piccolo grande prodigio” chiamato Rita Pavone!

Foto di Chiara Mirelli

 

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In dettaglio

  • Anno: 2020
  • Etichetta: BMG

Elenco delle tracce

CD 1
01. Niente (Resilienza 74)
02. Come te non c’è nessuno
03. Pirulirulì (con Lucio Dalla)
04. Appassionati
05. Occhi miei
06. Que me importas el mundo (Che m’importa del mondo)
07. Arrivederci Hans
08. Now I Lay Me Down To Sleep
09. If You Go (Sei già lì)
10. Fortissimo
11. Se potessi amarti ancora
12. Il geghegè (Planet Funk Remix)
13. Datemi un martello (If I Had A Hammer)
14. Kiddy Kiddy Kiss Me (con Paul Anka)
15. Dame, Baby Poupée
16. The Dove (Ikon, Radio Edit)
17. Try It And See
18. Ballando sul prato (con Franco Simone)
19. He’s Got Everything
CD 2
01. Heart! I Hear You Beatin’ (Cuore)
02. Io che amo solo te
03. You Only You (Solo tu)
04. The Wrong Side Of Love
05. Stop Stop Stop
06. Ovunque la notte (Somewhere In The Night)
07. Come la prima volta
08. Ti perdo e non vorrei
09. Scrivi! (Lady Love)
10. Okay! Okay! (La partita di pallone)
11. Get A Hold Of Yourself
12. Wenn ich ein junge wär
13. Recuerdame (Remember Me)
14. Pioggia
15. Fammi andare via
16. Un amante per ogni sorriso (Giovanni Nuti con Alda Merini)
17. La sai troppo lunga
18. Domani è primavera (con Dario Gay)

Brani migliori

  1. Niente (Resilienza 74)
  2. Pirulirulì
  3. Un amante per ogni sorriso