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Enrico Rava

Rava on the Dance Floor

Alla soglia dei settantatre anni (li compirà il 20 agosto), Enrico Rava ha ancora la capacità di sorprenderci: quando, l’anno scorso, è iniziata a circolare la voce che stava lavorando sul songbook di Michael Jackson, non possiamo in effetti negare un certo stupore. Ora il disco, inciso dal vivo col Parco della Musica Jazz Lab, è qui, fresco di stampa, e l’ascolto non può che portarsi appresso un’indubbia curiosità. Ripagata come? Diciamo subito che siamo piuttosto lontani dal Rava, prezioso e allusivo, a cui negli ultimi anni ci eravamo abituati: qui tutto è più esplicito, carico di funkyness (del resto in linea col materiale trattato), spesso di respiro orchestrale (gli arrangiamenti sono tutti del trombonista Mauro Ottolini).

Il brano iniziale, Speechless, per la verità, pare come riassumere, quintessenziale varie anime, ma poi, di fatto, il solo Smile (che del resto è di Charlie Chaplin: Jacko l’aveva solo interpretato) si allontana dal ceppo principale del cd, che è quello appena descritto. Rava volteggia da par suo sopra la notevole massa sonora, e quanto ne esce si avvicina un po’ all’ultimo Davis (che del resto, di Michael Jackson, offrì una memorabile versione, più e più volte riproposta dal vivo, di “Human Nature”, peraltro qui assente), ma più ancora alla Brass Fantasy di Lester Bowie, a sua volta rilettore di quel Thriller che, per parte sua, è invece qui (emblematicamente) presente.

Ci sono ovviamente, qua e là, segmenti più magri anche nei restanti brani (specie nei prologhi, per esempio in Privacy), ma è indiscutibile che il cuore del lavoro coincida con le aperture più gonfie, grasse, sanguigne (a volte persino un po’ enfatiche). La materia – si diceva – quasi presupponeva un’operazione del genere, ma non necessariamente: viene in mente l’aplomb con cui il grande Gil Evans seppe appropriarsi della musica di Jimi Hendrix nel lontano ’74 (e del resto diversi altri in seguito), per cui, forse, qui – al di là della materia prima, che non ci sentiremmo di equiparare a quella – c’è un po’ il Michael Jackson in jazz che era lecita attendersi. Manca, forse – qui sì (se non in pillole) – proprio la sorpresa di cui sopra. Per un disco che rimane pur tuttavia di sicuro pregio


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In dettaglio

  • Produzione artistica: Manfred Eicher  
  • Anno: 2012
  • Durata: 56:25
  • Etichetta: ECM/Ducale

Elenco delle tracce

01 Speechless

02 They Don't care About Us

03 Thriller

04 Privacy

05 Smile

06 I Just Can't Stop Loving You Smooth Criminal

07 Little Susie

08 Blood On The Dance Floor

09 History

Brani migliori

  1. Speechless
  2. Smile
  3. History

Musicisti

Enrico Rava:  tromba  -  Andrea Tofanelli, Claudio Corvini: tromba, flicorno  -  Mauro Ottolini: trombone, tuba  -  Daniele Tittarelli: sax alto, flauto  -  Dan Kinzelman: sax tenore, clarinetti  -  Giovanni Guidi: pianoforte, piano elettrico, piano giocattolo  -  Franz Bazzani: tastiere  -  Marcello Giannini: chitarra elettrica  -  Dario Deidda: basso elettrico  -   Zeno de Rossi: batteria  -  Ernesto Lopez Maturelli: percussioni