Giovanni Battaglino
Le cicatrici, o nella migliore delle ipotesi le tracce, che la pandemia ha lasciato, si possono misurare a seconda della distanza che ognuno ha vissuto con quella sciagura. Per molti è stata tragedia vera e propria, per tanti altri una prolungata sosta forzata, una messa in pausa, più o meno parziale, della propria esistenza. Quel faccia a faccia con sè stessi e con le cose del mondo, che prendevano un’altra via, per tanti versi inedita e inattesa, ha scosso e ridefinito le priorità, le gerarchie personali, ha rimesso al centro, per molti, alcune questioni vitali, essenziali, non più rimandabili. Questo riordinare il proprio archivio esistenziale è stato il punto di partenza anche di Giovanni Battaglino, che nelle sue dieci tracce ci porta nel suo mondo in trasformazione che ha bisogno di nuove ancore da piantare e solidi punti di partenza, per raccontare e capire.
Il musicista e cantautore piemontese non si nasconde, e già dal titolo Ricominciare dalle parole traccia una strada, la sua strada, quella percorsa riempiendo a mano un taccuino di parole che poi sarebbero diventate questa manciata di canzoni. Battaglino nei testi ripercorre il quotidiano provando a spogliarlo del superfluo, a liberarsi il più possibile da fardelli e inutili sovrastrutture, lo si percepisce chiaramente già dal brano di apertura Il peso delle cose. Avere a che fare con le parole scritte è sempre un gioco al rialzo, come diceva già dall’Ottocento la poetessa americana Emily Dickinson, le parole una volta scritte non sono morte, ma al contrario, proprio in quel momento cominciano a vivere, perché diventano di tutti. E le parole quando si mettono in fila raccontano storie, è questa l’arte dei cantautori. E così i temi di questo disco cominciano a percorrere tante strade, parlando anche d’amore (Mancato Amore), di vita e di futuro come in Ricominci o nel brano Dire, che si sofferma anche proprio sulla forza propria delle parole. Sebbene questo lavoro parta dalle parole ci si accorge ben presto che Battaglino è anche un importante musicista, di quelli saliti sul palco con Morricone per intenderci, e dunque gli arrangiamenti crescono negli ascolti, muovendosi anche verso atmosfere venate di jazz o di bossanova come nel caso di Isola Pedonale. Con la pandemia ormai alle spalle, scorrere e ascoltare la tracklist di questo disco può riportare senza più paura in quella bolla emotiva di riflessioni avviate in quei giorni, liberi però dall’ansia di quel periodo.
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01. Il peso delle cose
02. Mancato amore
03. Ricominci
04. Non ho occhi
05. Strada per dove vorrai
06. Dire
07. Isola pedonale
08. La Giostra
09. Il signore dei labirinti
10. Valzer per uno spirito