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3 Fingers Guitar

Rinuncia all’eredità

In poco più di mezz’ora si consuma un viaggio, ma non solo: si risolvono, forse, anche un rapporto ed una serie di contraddizioni che sfociano in aperta contrapposizione ed in un conseguente rifiuto.
Si parla di legàmi, ma anche di cesure, di tagli netti, necessari per quanto possano essere dolorosi: il tutto attraverso parole acide, ruvide e suoni taglienti, visionari, diretti, che colpiscono duro, senza stridere ma lasciando un segno indelebile; e poi la voce, volutamente urticante, che chiede, implora, poi accusa e quasi aggredisce con lucidità, quasi con metodo.

Simone Perna, trascorsi post-punk ancora vivi e, perché no, orecchio teso a Velvet Underground e dintorni, certamente più da un punto di vista intimo che estetico, riesce a trasferire nelle sette tracce del suo terzo lavoro Rinuncia all’eredità le disillusioni di una generazione creata, gettata nel mondo e lì abbandonata al suo destino. Lo fa senza piagnistei, senza lamenti, ma con una rabbia, una determinazione ed un carico di recriminazioni che traspaiono in ogni singola parola, che diventa un lucido atto di accusa, ed anche di autoaccusa a tratti.
Quasi a fare da contraltare a quest’atmosfera così carica di negatività emergono suoni definiti, brillanti, quasi mai plumbei o ammantati di una qualsiasi sorta di oscurità, ma ricchi di elettricità, di energia, dalle dinamiche esplicite e vivaci. Questa forse è davvero una delle chiavi di lettura più interessanti attraverso la quale approcciare quest’album; ovvero la contrapposizione fra tematiche di un certo spessore ed una resa sonora che molto spesso va in tutt’altra direzione: non si può certo parlare di “levità” sonora né di arrangiamenti “leggeri”, ma certo non ci si trova mai di fronte ad accompagnamenti musicali tetri o “pesanti” come gli argomenti trattati potrebbero in teoria richiedere.
In questo senso il racconto diventa via via più comunicativo, maggiormente condiviso, soprattutto quando Perna riesce a creare una sorta di empatia con l’ascoltatore senza mai trascinarlo di peso nel gorgo dei propri pensieri ma facendoli quasi circumnavigare ed offrendo a tratti l’occasione, il “gancio” giusto per approfondire il discorso.

Il tutto in un tempo, se vogliamo, abbastanza limitato, il che la dice davvero lunga sullo spessore emotivo e narrativo di questo primo album cantato in italiano, dopo anni di inglese, a dimostrazione del fatto che, per capirsi, i linguaggi possono essere diversi, e nessuno ne esclude mai a priori un altro.


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In dettaglio

  • Produzione artistica: Simone Perna
  • Anno: 2014
  • Durata: 35:37
  • Etichetta: Snowdonia Dischi/Dreamingorilla Records/Neverlab Dischi/Audioglobe

Elenco delle tracce

01. Ingresso
02. P.
03. Riproduzione
04. Rinuncia all’eredità
05. Fuga
06. L’unica via
07. Fine

Brani migliori

  1. Riproduzione
  2. Rinuncia all’eredità
  3. L’unica via

Musicisti

Simone Perna: voce, chitarre, percussioni, loops  -  Simone Brunzu: batteria, percussioni  -  R. Amal Serena: voci fantasma, urla