Thousands Millions
Parafrasando una nota band inglese, di cui non faremo il nome, “It’s only rock ‘n roll but I like it”; i Thousand Millions realizzano il loro nuovo album e, grazie ad una produzione secca, asciutta, ad esecuzioni dirette, senza fronzoli ed orpelli, centrano un lavoro che, davvero, rende onore alla parola rock, senza altri aggettivi.
Chitarre “compresse”, caratterizzate da suoni carichi e tesi, basso e batteria tanto semplici e diretti, quanto efficaci e perfettamente sincronizzati, cantato preciso e lineare, al quale, forse, manca quel pizzico di “cattiveria” che sarebbe andato a nozze con l’impianto melodico generale: ma sono solo dettagli trascurabili.
Dodici tracce veloci, spigliate, che trasmettono davvero una compattezza di suono non comune: le linee di basso/batteria in Fooler bene descrivono questo approccio ritmico, che tra l’altro fa si che, di fatto, la band abbia mille influenze e nessuna, nel senso che non è facile, anche volendo, andare a pescare dei nomi precisi cui fare riferimento, anche perché le variazioni sul tema sono repentine; Planet’s headache, ad esempio, è spiazzante perché, rispetto al brano che la precede ha un andamento quasi “sixtie”, pur mantenendo sonorità abbastanza dure. Ogni brano è, insomma, un piccolo salto nel vuoto, dal quale non si sa cosa aspettarsi: Treason, ad esempio, rimanda dritto dritto al periodo più “acido” dei Beatles, quello di Helter Skelter ma anche, volendo, a certi Nirvana - potenza dell’eclettismo, che riannoda fili temporalmente lontanissimi.
Nonostante la varietà delle proposte l’album, nel suo complesso, ha una sua precisa coerenza; i brani, pur essendo fortemente differenziati e connotati, non appaiono slegati l’uno dall’altro, come se una sorta di collante invisibile li tenesse insieme in un percorso uniforme ma non ripetitivo.
Dal rock‘n'roll di It’s no fun, si passa improvvisamente alle atmosfere indie-rock di Get over, eppure, probabilmente per il fatto che i suoni sono attentamente scelti e ben bilanciati, due brani così differenti, come dire, “stanno bene insieme”.
Rock days è un album davvero frizzante, divertente, ben suonato e curato nei minimi dettagli, miscelato con attenzione e con un occhio di riguardo all’ascoltatore che può trovare fra queste tracce, buona parte del proprio patrimonio rock. C’è elettricità nell’aria, ed i Thousand Millions la catturano, la “ingabbiano” e la restituiscono adeguatamente “confezionata”.
Un lavoro quasi sartoriale…
01. Rock days
02. Alone again
03. Fooler
04. Planet’s headache
05. Treason
06. It’s no fun
07. Get over
08. Song for satellites
09. Military boundaries
10. Similar to me
11. Pose
12. Special addiction
Federico Vaglio: drums, back vocals Daniele Moreno De Matteis: vocals, guitar Massimiliano Giannuzzi: bass guitar