Fabrizio Cammarata & Second Grace
La Grazia è quella di sempre, per Fabrizio Cammarata e compagni. Innegabili, l’eleganza e lo stile del secondo full-length dei Second Grace, dopo l’exploit dell’omonimo esordio. Sono passati quattro anni da quel disco, ma Fabrizio e i suoi tornano alle nostre orecchie con la stessa delicata mistura che ci aveva affascinato a suo tempo: new-acoustic e suggestioni caraibiche, brezze marine dalle coste d’Africa e da quelle dell’America Latina.
Dalle cadenze classiche folk alla Iron & Wine di Down Down e Myriam al richiamo della foresta, quasi vedderiano, di Alone and alive, passando per il pathos di Damien Rice in Aberdeen Lake; e ancora la suadente Me and the rain, chitarrina sulla spiaggia alla Jack Johnson e coda in perfetto stile roots reggae.
Doveroso citare ospiti di riguardo come Joey Burns e Jairo Zavala dei Calexico e il produttore JD Foster, ma se Rooms è un disco variegato e senza inciampi il merito va soprattutto all’autore. Come d’altro canto l’appunto sul fatto che, se non ci sono cadute, nemmeno vi sono picchi: manca l’immediatezza di una LIttle Boy Sayin’ o la profondità di una Like a Juliet, per esempio.
Non chiediamo una nuova Antananarive (peraltro ci sarebbero Mount Pellegrino o Pole Kitoto): un pezzo da spot o da Festivalbar di solito sta nella wishlist dei discografici e non dei critici, tanto è vero che in The Second Grace c’erano canzoni decisamente migliori. Ciò che auspichiamo per il prossimo lavoro di Cammarata è qualche guizzo in più, che vada oltre l’indubbia Grazia e il gusto di Rooms, e ci consegni uno o due pezzi difficili da dimenticare.
http//www.fabriziocammarata.it
01. All I know
02. Alone & alive
03. Misery
04. Down down
05. Aberdeen lane
06. Mount Pellegrino
07. Myriam
08. Pole Kitoto
09. Me and the rain
10. Highlake bay
Fabrizio Cammarata: voce, chitarra, mandolino, piano, percussioni Fabio Rizzo chitarra elettrica, dobro, slide guitar JD Foster: basso Joey Burns: basso, violoncello, accordion, voce Jairo Zavala: chitarra