Raffaele Matta
Sei musicisti in cerca di… colori; si potrebbe spiegare in questo modo il percorso che ha condotto il chitarrista Raffaele Matta ed i suoi cinque “compari” alla ricerca della “definizione” dei dieci colori che rappresentano le altrettante tracce di RossOnirico, album recentemente pubblicato per la Dodicilune, etichetta leccese attivissima nella ricerca, valorizzazione e produzione di un mondo jazzistico italiano molto più ricco di quanto non si pensi, ed assai più popolato di quanto i “soliti” nomi non indichino.
Non solo jazz, nel senso “canonico” del termine, ma anche numerosissime espressioni che si possono definire, genericamente quanto, forse, impropriamente, “fusion”; è certamente il caso di quest’album in cui, al fianco di un quartetto elettrico, si esprimono strumenti “classici” come la viola ed il bass clarinet.
Ne viene fuori un sound che, si, il termine onirico può aiutare a capire: atmosfere rarefatte, visionarie, ad esempio Nero fatato, vengono affiancate da altre, più misteriose e “nebbiosamente” periferiche come in Blu fiabesco, e seguite ancora da spunti “metheniani” come Giallo incantato o Rosa visionario; cambiano i colori, ed i titoli dei brani, e cambiano decisamente gli arrangiamenti, alla viola di Paolo Botti si sostituiscono, nel guidare le danze, la chitarra elettrica di Matta, oppure il bass clarinet di Simone Mauri.
La batteria di Alessandro Blasi, il basso di Niccolò Faraci e la chitarra di Gianni Salinetti sono un (raro) esempio di discrezione, perché lavorano di fino, Bianco immaginario, chiudono spazi, abbelliscono passaggi, fanno insomma un gran lavoro di “legatura”, conferendo coesione alle esecuzioni.
Il lavoro si dipana in tutta rilassatezza, e ne viene così fuori un album riflessivo, meditativo, non privo di momenti particolari come Viola irreale, giocato sul contrasto fra il “friggere” di un vecchio giradischi e l’uso di effettistica elettronica applicata alle percussioni, abbinamento che sfiora certe atmosfere “lounge” senza peraltro cadere nella loro ripetitività; con Grigio surreale, poi, si sfiorano situazioni quasi “pinkfloydiane”.
Raffinato, elegante, vagamente “psichedelico”, mai presuntuoso…
01. Nero fatato
02. Blu fiabesco
03. Giallo incantato
04. Bianco immaginario
05. Rosso onirico
06. Viola irreale
07. Rosa visionario
08. Grigio surreale
09. Indaco utopistico
10. Verde onirico
Raffaele Matta: electric guitar, electronics Simone Mauri: bass clarinet Paolo Botti: viola Gianni Salinetti: guitar Niccolò Faraci: bass Alessandro Blasi: drums