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Karkum Project

Sahira

Storie di eroismo al femminile, rievocate attraverso le vicende di figure archetipiche – principesse, sirene, piratesse, guerriere, ribelli – che appartengono alla storia e alla mitologia del Mediterraneo, dell’Africa e dell’India, sono narrate in Sahira - Storie di donne eroiche, il secondo disco di Karkum Project.  Si tratta di un progetto “contenitore” di carattere musicale ed artistico, animato da Claudio Merico e Giulia Tripoti ed operante nell’ambito della world music e delle arti visive. L’album esce a meno di un anno dal precedente Aljama – Canti antichi del Mediterraneo ma, come hanno chiarito gli stessi musicisti, ha avuto una gestazione molto lunga e racchiude le loro passioni, le loro ricerche e gli studi degli ultimi cinque anni. Il lavoro, autoprodotto dal duo, ha coinvolto numerosi ospiti internazionali, quali Manish Madankar (India) alle tabla, Milena Jeliazkova (Bulgaria) al canto in lingua bulgara, Ousmane Coulibaly Griot (Burkina Faso) alla kora e voce e Esharef Alì Mhagag (Libia) al canto in arabo; Mübin Dünen ha poi suonato santur, duduk e ney e ha interpretato parti cantate in curdo, mentre alla chitarra flamenca c’è Francesca Turchetti.

Il nome proprio “Sahira” significa “primavera eterna” in arabo e, così proprio perché all’equinozio il dì e la notte hanno la stessa durata, esso simboleggia l’equilibrio tra Terra e Luna. E Sahira, ideale genitrice di tutte le donne raffigurate nelle undici storie che costituiscono il concept, è un personaggio che racchiude in sé il complesso delle qualità femminili, prima fra tutte la maternità, la capacità di donare la vita, che appartiene anche alla Terra, Grande Madre di tutti i viventi. Sahira, come spiegano Tripoti e Merico, può essere immaginata “come una donna dall’espressione disincantata e affaticata dal peso del mondo, che deve sorreggere sopra la sua testa”; questa immagine è stata rappresentata anche graficamente nell’illustrazione di copertina, realizzata dall’artista Marta Cavicchioni.

Ciò che caratterizza il lavoro è la contaminazione tra sonorità, culture e tradizioni. Nelle diverse tracce, infatti, è stato impiegato un variegato intreccio linguistico, dato che le liriche sono state composte in italiano, spagnolo, curdo, arabo, morì, romanì, ladino, bulgaro, hindi e dialetti regionali italiani; talvolta, inoltre, più idiomi convivono all’interno di uno stesso brano. Dal punto di vista musicale, invece, elementi modali e microtonali mediorientali si fondono con apporti di varia origine: energici ritmi gitani, intensi modi ottomani, suoni tribali curdi, fino alle suadenti melodie arabe e alla spiritualità della musica tradizionale indiana. Per realizzare questo avvolgente e caldo tappeto sonoro, il duo ha utilizzato una ricchissima varietà di strumenti: tra i tanti, citiamo la viella, il violino indiano, l’oud (sia turco che arabo), sarod, dilruba, ogur sazi, mandolino, flauti, saz, cumbushsaz ed altri, più tutti quelli citati in precedenza, prerogativa degli ospiti internazionali. Testi e musiche sono completamente inediti e guidano l’ascoltatore in un affascinante viaggio nella world music che ha come punto di partenza il Mediterraneo, da cui la nave di Karkum Project salpa per raggiungere terre lontane, spingendosi fino all’Africa centrale e all’India.

Le protagoniste delle canzoni appartengono alla storia, alla leggenda e al mito e spesso vivono drammatiche vicende: tra di esse incontriamo l’amazzone Cleta, matrigna di Pentesilea e fondatrice dell’antica città calabrese di Cleto; la gitana Carmen, a cui è dedicata Carmencita; la principessa di Entella, ultimo avamposto arabo siculo medievale; Yennenga, guerriera del Burkina Faso, e Sayyda, regina piratessa dell’antica Al-Andalus. Storie ricche di fascino e mistero, ambientate in luoghi senza tempo popolati da divinità, malvagi antagonisti ed eroine coraggiose e indomite, prendono vita nell’immaginazione di chi ascolta, come quando si contemplano le figure di un libro illustrato, e idealmente diffondono inebrianti profumi floreali e speziati. Ma non mancano i richiami all’attualità: Lȇzan, infatti, fa riferimento alla lotta per l’indipendenza del popolo curdo, portata avanti sia dalle donne che dagli uomini, e alle separazioni imposte agli abitanti di quelle terre.

“Sahira” è un affresco sonoro dai colori vivaci, un percorso tra mitologia, passato e presente che non mancherà di conquistare chi vorrà ripercorrere le gesta di undici eroiche donne che, tra realtà e fantasia, in periodi e luoghi differenti, hanno lottato per conquistarsi il proprio spazio nell’immaginario collettivo e in una Storia che, troppo spesso, non è stata scritta al femminile.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Autoprodotto
  • Anno: 2023
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01.  Cleta
02.  Carmencita
03.  Sayyda
04.  Skuma
05.  Lala
06.  Yennenga
07.  Gala
08.  Rosetta
09.  Şahmeran
10.  Entella
11.  Lȇzan

Brani migliori

  1. Cleta
  2. Carmencita
  3. Şahmeran