Giancarlo Frigeri
Da Sassuolo, torna il “Savonarola dell’indie italiano” Giancarlo Frigieri, a distanza di appena un annetto dal precedente I ferri del mestiere, lavoro marcatamente elettrico e totalmente opposto a questo nuovo Sant’Elena, dalla durata anacronistica che sfonda il muro dell’ora abbondante d’ascolto con 16 brani in carnet, frutto di lapalissiana prolificità. Infatti, se fosse per lui, licenzierebbe un disco a trimestre, un po’ come faceva Frank Zappa in passato e, fortuna che l’attenta etichetta NewModelLabel ha stima e fiducia in ogni suo progetto, sapendo di patrocinare un artista affidabile, la cui spontaneità fa si che nascano canzoni in libero fluire.
Crediamo che dopo le lodevoli militanze nei Love Flower, Julie’s Haircut e Joe Leaman, nonchè 10 album da solista, con "SantElena" giunga anche la benedizione del musicologo più sofisticato, poiché qui c’è aria di scrittura matura e distintiva, foriera di tante verità quotidiane. Ma, quel che colpisce, è una capità di scrittura che evita il banale, perché se uno nota che è stato concepito nel 2020, si cadrebbe nell’ovvietà di un parto figlio del lockdown, ed invece nulla di tutto questo, con la sola eccezione della closing-track Credo, che stimola a riorganizzarsi per concedersi i progetti tralasciati per pigrizia o scarsità di tempo. Le altre 15 tracce hanno l’obiettivo di raccontarsi con toni mitigati, aliti evocativi, bilanci da ponderare in quiet-zone, un morbido frenare di lancette che corrono all’impazzata. Questo nuovo lavoro non evoca esilii di nessun tipo, se non quello a cui ha fatto ricorso Giancarlo per generare un disco impeccabile in solitaria. Si comincia a fare Quattro chiacchiere con un interlocutore leale, in compagnia di una chitarra acustica pulita e carezzevole, oppure farle per Otto giorni o Un’altra settimana a vostra scelta: l’intimismo è garantito. Magari, ci scappa pure un buon bicchiere di rosso filo-Gucciniano in Io e quell’altro, Manzoni, o in Cagiva, stavolta più blues-oriented. Come si diceva, il tutto elaborato in loneliness ma, al sopraggiungere di Trasparente, si gusta l’apporto stiloso al pedal-steel di Marco Parmiggiani dei Rufus Party.
Teniamoci stretti Giancarlo Frigieri: uno a cui non piace sostare su stereotipi già espressi ma, piuttosto, anela cambi di rotta pur sempre con la conflittualità tematica che caratterizza le sue canzoni, protagoniste comunque di desideri ideologici e malinconici ma col cuore dal battito inesauribile e verace. Sostare a "SantElena" significa passare un’oretta soddisfacente, ben lontani da sensazioni di Napoleonico declino.
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01. Sant’Elena
02. Quattro chiacchiere
03. Otto giorni
04. Un’altra settimana (Bruna)
05. 41042
06. Franco destino
07.Io e quell’altro
08. L’onesto spettatore
09. Cagiva
10. Paesi bassi
11. La curva del risentimento
12. La linea
13. Manzoni
14. Lontano
15. Trasparente
16. Canto
Giancarlo Frigieri: voce, chitarra, armonica - Marco Parmiggiani: pedal steel