Maurizio Catania UNNADDARÈ
Nati discograficamente quindici anni fa da un’idea dal cantante e batterista siciliano Maurizio Catania, gli Unnaddarè sono da poco riapparsi sulla scena musicale con Sbiezzi. Il titolo ci conduce geograficamente verso sud evocando il pepe nero, così come è chiamato nella zona meridionale della Sicilia. Ma l’isola mediterranea per eccellenza è soltanto il porto da cui si parte per attraversare idealmente i luoghi più a sud dell'Europa mediterranea, da sempre crocevia di scambi culturali e commerciali e foriero di inevitabili tessiture linguistiche e musicali. Il gruppo si è dedicato alla ricerca di idiomi diversi e dei loro rispettivi suoni per creare una narrazione che potesse sottolinearne i punti di contatto attraverso una continua scoperta di analogie e differenze.
Gli Unnaddarè, da sempre collocati nell’ambito della World Music, in questo ultimo lavoro danno uno spazio più ampio a quelle sonorità ‘cugine’ del siciliano come l’arabo, il turco o il genovese (nella reinterpretazione del brano Megu Megun di Fabrizio De André); tutte lingue estremamente musicali e, per questa ragione, legate più di altre al linguaggio del canto. Il disco si propone come un’autobiografia ricca di immagini e suggestioni di un percorso di vita che ha come humus i luoghi lambiti dal Mar Mediterraneo che vivificano l’attitudine al viaggio e alla ricerca di orizzonti nuovi. Il sound acustico e ‘speziato’ degli strumenti tradizionali dell'area mediterranea, miscelato con suoni e ritmi elettronici ed effetti digitali, disegna paesaggi sonori in cui i testi minimali e visionari scorrono fluidamente. Questo particolare approccio è l’essenza di quello che comunemente viene chiamato Mediterranean World Beat, di cui Maurizio Catania e gli Unnaddarè sono validissimi rappresentanti da molti anni.
All'album hanno partecipato più di venti ottimi musicisti, ciascuno dei quali ha inserito la sua peculiare musicalità, contribuendo alla prosecuzione di un filone in continua espansione. Importante il contributo vocale di Adriana Persico e Vera Di Lecce e del cantante e musicista tunisino Marwan Samer. “Sbiezzi” si delinea come un diario corale (seppur intimo e sentimentale) dalla forte matrice identitaria, nel quale lo strumentario etnico intrecciato ad un robusto supporto dub esalta l’attitudine narrativa di Maurizio Catania che in ogni brano cerca un effetto “cartolina” con cui stupirci tra suoni, colori e profumi di mondi a noi molto prossimi.
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01. ‘A vistu l’Africa?
02. Antura
03. Supra i campani e supra a storia
04. Taccu iato
05. L’autunnu jetta vuci
06. Alkharif Yasrokh
07. Fora chiovi
08. Unni sii
09. Megu Megun
10. White Teeth
Maurizio Catania: voce, percussioni, basso, cimbali, sinth, programming, campionatura;
Stanislao ‘Spike’ Costabile: beat, programming, sinth, fx;
Adriana Persico: voce;
Vera Di Lecce: voce;
Eda Özbakay: voce;
Marwan Samer: voce, oud;
Terry Gisi: voce;
Lucrezia Testa Iannilli: bodhran;
Gianluca Ferrante: basso, sinth;
Federico Carra: basso;
Maurizio Perrone: contrabbasso;
Flaviano Vitulli: chitarra elettrica;
Martino Cappelli: mandolino, bouzuki;
Antonio Bevacqua: bouzuki, calascione;
Mario Pio Mancini: Mandola;
Bob Salmieri: ney, tanbur, esraj;
Andrea Pullone: saz;
Giuseppe ‘Spedino’ Moffa: zampogne;
Volkan Gucer: kaval, pku;
Patrick Novara: gaita galiziana, ciaramella molisana;
Antonino Lo Cascio: beat programming, sinth, fx