Daniele Silvestri
Daniele Silvestri è tornato e porta con sé il nuovo album S.C.O.T.C.H., uscito su etichetta Sony Music. Sì, ce n’è voluto di tempo: l’ultimo album di inediti risale infatti a Il latitante del 2007, ma un motivo di base esiste.
I motivi sono ben quindici, quindici brani che non lasciano nulla al caso, piccoli estratti di quotidianità che portano alla riflessione, quella seria, non scontata e soprattutto mai goliardica. Un album pensato, ponderato, di vita vissuta e di vite non vissute - o meglio, di quella vita che la modernità, con le sue logiche sterili e con quei valori di furbizia, arroganza e tracotanza non ci permette di vivere. Lo stesso cantautore romano, che sarà presente quest’anno sul palco del Primo Maggio a Roma, parla di un racconto cinematografico fatto di eventi sonori, di brani da ascoltare con il gusto, la pazienza e il tempo di poterlo fare, così da cogliere ogni piccola sfumatura.
Frammenti estemporanei che portano molto più in là di quanto una canzone possa fare, come in Lo Scotch, che descrive un trasloco mentale più che fisico, al quale presta le braccia la voce sul treno di Andrea Camilleri, collaborazione che lo stesso Silvestri definisce surreale, inaspettata. Inatteso ma inseguito da tempo invece il dialogo cantato con Niccolò Fabi, amico di sempre, con il quale il cantautore di Monetine parla, si apre, si interroga e cerca risposte: Sornione, questo il titolo della canzone, commuove e invita a non domandare, a ribellarsi, a maledirsi e rincontrarsi per sorridere, appunto, sornione.
La purezza del disco si maschera dietro l’importanza dell’ironia, spesso al centro delle sue composizioni: un’arma per poter andare avanti senza essere travolti dall’amarezza, un passepartout per un’esistenza da vivere indagando sul valore degli opposti, proprio perché il senso di ogni cosa spesso risiede nel suo contrario.
In questa direzione si muove La chatta, un esercizio continuo di assonanze e giochi di parole che risponde alla mamma di questo brano, la cinquantenne La gatta di Gino Paoli, il quale partecipa divertito dopo aver attaccato il telefono in faccia al timido Silvestri.
Un lavoro da esplorare ascolto dopo ascolto, ricco di collaborazioni illustri come quella di Stefano Bollani, che compare con il suo pianoforte in Questo paese, educata invettiva rivolta al nostro paese, o forse a coloro che lo portano avanti.
01. Le navi
02. Sornione
03. Cos’è sta storia qua
04. Fifty-fifty
05. Acqua stagnante
06. Precario è il mondo
07. La chatta
08. Io non mi sento italiano
09. Monito®
10. Ma che discorsi
11. Acqua che scorre
12. Lo scotch
13. L’appello
14. In un’ora soltanto
15. Questo paese
Daniele Silvestri: voce, chitarra e pianoforte Piero Monterisi: batteria Maurizio Filardo: chitarre Gianluca Misiti: tastiere Gabriele Lazzarotti: basso Ramon Josè Caraballo: tromba e percussioni Niccolò Fabi: voce Pierpaolo Bisogno: vibrafono Pino e Diego Marino: voce e cori Torquato Sdrucia: sax baritono Solis String Quartet: archi Andrea di Cesare: violino Raiz: voce Daisy Togni: flauto Andrea Moscianese: chitarra elettrica Vincenzo Parente: corno Massimo Dedo: trombone Andrea Camilleri: voce Stefano Bollani: pianoforte Allievi della scuola Studio Uno diretti da Matteo d’Incà