Mariposa
«Fanno baccano negli occhi» i Mariposa. Decimo LP in una carriera poco più che decennale Semmai Semiplay è la cronaca dissennata di una dissezione danzereccia – o meglio, dancereccia – di generi, strutture e senso in toto. Appunto, fare baccano negli occhi: gli unici esponenti mondiali del genere ‘musica componibile’ generano spontaneamente immagini via timpano, e non c’è mediazione che tenga – è roba che esplode e nel processo fa muovere pure le anche.
Semmai Semiplay sembra una collezione di canzoni auto-generate, dove le intelaiature di arrangiamenti e la sillabazione implacabile delle liriche di Alessandro Fiori sono lasciate a emulsionare spontaneamente: a brillare il disco-wave di Pterodattili, dove spuntano contrappunti volanti (!) d'archi; Santa Gina, tranche de vie sulla creazione artistica su refrain battistiano; il dincantato synth-rock graffiato di Tre mosse (sequel della fioriana 2 Cowboy per un Parcheggio?); Black baby hallucination dissacra i Calbro 35 (sempre di marca Gabrielli) mantecandoli con pepate sfumature afro; Eccetera eccetera scarta in un lirismo inaspettato, su un carillon trasfigurato e ossessivo; climax con Come un cane, taglio cantautorale suggestivo e intimo, e la chiusa Lago, filastrocca bucolica con trionfale anthem finale. Il tutto pulsa di una capacità compositiva incontenibile, di un rifiuto responsabile di convenzioni di scrittura e senso: qui dentro non ci sono solo i migliori nomi della nuova musica italiana (sì, ok, Enrico “Ubiquos” Gabrielli, ma dove li mettiamo Orvieti, Giusti, Cimino e Cané?), ma soprattutto ci sono le più generose volontà artistiche.
Dischi come Semmai Semiplay sono pericolosi da ascoltare, perché danno tanta assuefazione da bruciare cataste di lettori cd, e decalcificano le ossa pel troppo danzare. Per questo, per il suo consumo consigliamo solo cuffiette ed mp3, magari in metropolitana o in giro in bicicletta, o sì, anche in automobile (mi raccomando, a tempo clacson e frecce varie): godetene in tempo reale come colonna sonora di qualsiasi cosa. Qui, come direbbe qualcuno, si «distrugge per costruire».
01. Pterodattili
02. Santa Gina
03. Chambre
04. Tre mosse
05. Black baby hallucination
06. Eccetera eccetera
07. Con grande stile
08. Paesaggio indoor
09. So you can live with song
10. Come un cane
11. Lago
Alessandro Fiori: voce, chitarra elettrica, violino Gianluca Giusti: tastiera, pianoforte Michele Orvieti: tastiera, pianoforte Enrico Gabrielli: tastiera, fiati Rocco Marchi: basso elettrico, chitarra elettrica, moog Enzo Cimino: batteria Valerio Canè: basso elettrico, voce