Edda
Sa di resurrezione questo “Semper Biot”. E non potrebbe essere altrimenti, dal momento che Stefano “Edda” Rampoldi mancava dalle scene da oltre dieci anni, cioè da quando faceva parlare di sé con i Ritmo Tribale. Ma ad ascoltarlo meglio viene in mente la figura di un nascituro, nudo appunto, innocente e pronto ad affrontare la vita forte di un carattere cocciuto, tenacissimo.
Caratteristiche che emergono da un cantautorato scarno, scheletrico, essenziale. Dodici brani fortemente autobiografici, crudi all’invorosimile, che però t’arrivano dritti in faccia, senza preavviso, con la loro forza d’urto fatta di voce e poco altro.
Quel poco che a volte si rivela decisivo, come il violino di Mauro Pagani pronto ad enfatizzare la decadenza della bellissima “Io e te”; in un contesto musicale dove si sono ritrovati molti artisti, tra i quali spunta la figura chiave di Walter Somà, senza il quale, probabilmente, il lavoro non si sarebbe concretizzato.
L’estetica è fortemente compromessa a favore dei testi di Rampoldi, pieni di significati, neanche troppo celati e nei quali ognuno potrà trovare uno spicchio della propria esperienza. Parole – tante, intense e mai messe a caso - che inizialmente t’appaiono distanti, per poi rendersi familiari fino quasi a farsi canticchiare.
Il tutto in neanche quaranta minuti, attesi da troppo tempo; ma forse era giusto così, era naturale che “Edda” rispuntasse all’improvviso, senza neanche un colpo di telefono.
01. Io e te
02. Milano
03. Scamarcio
04. L’innamorato
05. Snigdelina
06. Yogini
07. Amare te
08. Bella come la luna
09. Organza
10. Fango di Dio
11. Hey Suorina
12. Per Semper Biot
Stefano “Edda” Rampoldi: voce e chitarra acustica Andrea Rabuffetti: armonium, chitarra acustica, chitarra elettrica, kalimba, laud, mandolino, synth Alberto Fabris: contrabbasso Josè Fiorilli: hammond Takedo Gohara: melodica, organo, piano elettrico, pianoforte, synth Mauro “Otto” Ottolini: trombone Pacho: percussioni Cesare Picco: pianoforte Alessandro “Asso” Stefana: arpeggiatore, auto harp, banjo, organo, pianoforte, tambura, ukelin Achille Succi: clarinetto baritono, sax. Mauro Pagani: violino in 01