Luca Carboni
L’ultimo album di inediti di Luca Carboni è stato …le band si sciolgono, risalente al 2006. Senza titolo è stato immesso sul mercato in formato CD e 33rpm vinile quest’anno, dopo l’antologia (con tre inediti) Una rosa per te e Musiche ribelli (un album costituito da cover di cantanti italiani). La copertina si presenta con una grafica essenziale: due sagome di spalle, ovvero quella del cantautore e di suo figlio Samuele intenti a contemplare la semplicità di fronte a loro, descritta anche nella canzone Senza strade, dove i protagonisti, un padre e un figlio, guardano il futuro oltre l'orizzonte.
Senza titolo ha evidentemente avuto una lunga lavorazione, e si colloca a metà tra Carovane (uso continuo di campionamenti elettronici), Lu.Ca (più intimo con strumentazioni acustiche quali le chitarre e la sezione archi) e Luca Carboni (album del 1987 con ampi richiami alle sonorità degli anni ’80). Nelle canzoni si caratterizzano per atmosfere variegate, ma che rendono l’album musicalmente ripetitivo e monocorde. La ballata Liberi di andare ricorda Gli autobus di notte dove gli archi e la chitarra acustica la fanno da padrone con un lungo finale strumentale. Una lacrima, con un ritmo sempre meno incalzante, è disarmante: ha un sound dolente ma non decolla. Tre sono i singoli estratti: la solare Fare le valigie, dalle sonorità tranquille e dal ritornello di facile presa. Cazzo che bello l’amore (che vede la partecipazione alla chitarra di Enrico Capalbo) non convince affatto per la melodia e il ritornello già sentiti, mentre le campionature sono di disturbo e il ritmo è datato. Riccione-Alexander Platz, (scritta assieme a Ignazio Orlando) è dominata da chitarra, archi e tastiere, ma risulta faticosa l’ascolto. Provincia d’Italia e Non finisce mica il mondo (con Susanna Torres ai cori) tendono a confondersi con le altre canzoni. Madre, dedicata alla madre scomparsa, è una ballata che conclude l’album, caratterizzata dagli archi non ingombranti.
Al termine dell’ascolto si ha l'impressione di una serie di puzzle sonori scarnificati e vestiti a mo’ di canzoni pop sintetiche, dalla scrittura anemica e senza anima.
www.lucacarboni.it
01. Non finisce mica il mondo
02. Provincia d’Italia
03. Fare le valigie
04. Per tutto il tempo
05. Cazzo che bello l’amore
06. Senza strade
07. Riccione-Alexander Platz
08. Liberi di andare
09. Una lacrima
10. Madre
Luca Carboni: programmazione, pianoforte, tastiere, chitarra elettrica Mauro Malavasi: programmazione ritmica, percussioni, basso, pianoforte, tastiere, cori Antonello Giorgi: batteria Vince Pastano: chitarre elettriche ed acustiche Enrico Capalbo: chitarra elettrica Susanna Torres: cori Archi scritti e diretti da Mauro Malavasi