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Marialuisa De Prisco

Settete

Si può ben dire che sin dal brano di apertura ci si rende subito conto di trovarsi davanti ad una grande artista, ma ciò che sorprende maggiormente è la maturità artistica di questa giovane donna di 26 anni, dotata di una voce stupenda che sa modulare a suo piacimento sguazzando all’interno dei brani che si scrive e si musica da sola. Maledetto amor è anche esemplare dal punto di vista dello stile musicale perché come altri brani del disco è continuamente mutevole passando dal languore dei primi versi «Ecco se ne va / Tragica magia / Bagnati col pianto della vita mia / Non mi pentirò / Anche se lo so / Che toccando il fondo sempre te io rivedrò» che richiamano sicuramente Tenco, fino ai calienti e tangheri versi «Maledetto amor tragico dolor / torce il mio pensiero e pazza diverrò / ma ti seguirò non cedo al mio dolor / perché solo tu sei la vita mia». Perché soffermarsi tanto su questo brano? Perché penso racchiuda in se la chiave di lettura di questo suo primo disco, nato dalla collaborazione con il violinista partenopeo Armando Alfano e con la notevole impronta dell’amico e sensibile pianista Pino Tafuto.

 

È fuori dubbio che Marialuisa sia grande interprete di se stessa, ma è soprattutto abile a sfruttare al meglio le proprie potenzialità musicali scrivendo brani spesso sfuggenti ai normali canoni compositivi, cambiando spesso direzione tra tanghi, ritmi latini o più mediterranei. Ne è fulgido esempio in tal senso Quanta strada, ma soprattutto aprendo spesso il canto a splendidi passaggi melodici che per certi versi mi ricordano l’abilità di un’altra cantautrice, la torinese d’adozione Isa.

 È quindi davvero difficile indicare ciò che è meglio in un disco che non ha sbavature né dal punto di vista dei testi, né delle musiche, ma se proprio devo evidenziare qualche eccellenza la individuerei in Déja Vu, per la sua freschezza, e in Inno al progresso, per l’impalpabile poeticità. Detto ciò mi auguro che il disco sia disponibile non solo nei due negozi di Napoli indicati nel suo MySpace perché sarebbe davvero un peccato per tutti gli amanti della musica di qualità.

1 commento

Gabriele { 02/04/2010 )

Questo album è veramente bello, una delle più belle produzioni di musica indipendente che abbia mai sentito. Non solo Marialuisa ha una voce pazzesca, ma anche dal punto di vista melodico e degli arrangiamenti è un album esaltante. Ho letto nell'articolo che non è ben chiaro dove acquistarlo, rimedio subito: - innanzitutto nel mio negozio, Incidi!: http://www.incidi.net/settete - su iTunes, Amazon MP3 e eMusic Complimenti per il vostro sito. Un saluto, Gabriele


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In dettaglio

  • Produzione artistica: Armando Alfano
  • Anno: 2009
  • Durata: 34:42
  • Etichetta: Armando Alfano

Elenco delle tracce

01. Maledetto Amor

02. Quanta strada

03. Non c’è mare

04. Comete

05. Inno al progresso

06. Musica

07. Dèjà Vu

08. Teatro di sopravvivenza

09. All’apparenza

10. C’è posto

Brani migliori

  1. Maledetto amor
  2. Quanta strada
  3. Inno al progresso

Musicisti

Marialuisa De Prisco: voce Pino Tafuto: pianoforte
Vittorio Riva: batteria
Armando Alfano: violino solo
Carlo Fimiani: chitarra acustica/classica
Lino Esposito: chitarra acustica/classica (7, 9, 10) Gianfranco Campagnoli: tromba, filicorno Antonio De Luise: contrabbasso Gianluigi Pennino: contrabbasso (6) Rocco Zaccagnino: fisarmonica

Quartetto d’archi (7, 9, 10) Gennaro Desiderio: violino I Armando Alfano: violino II Luigi Tufano: viola Mauro Fagiani: violoncello   Terzetto d’archi (3, 4, 6) Armando Alfano: violino Luca Improta: viola Marco Pescosolido: violoncello