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Saluti da Saturno

Shaloma Locomotiva

Recuperiamo negli ultimi scampoli dell’anno un disco originale e struggente, comprensivo di un teletrasporto di Saturno in Romagna o della Romagna su Saturno, un viaggio nel tempo per una biografia in musica, confezionata ancora una volta con strumenti d’epoca riparati e custoditi nel LABOTRON – Laboratorio Bologna Mellotron: in questo album infatti Mirco Mariani, già batterista di artisti del calibro di Vinicio Capossela ed Enrico Rava, fondatore dei Daunbailò e solista dal 2010 con tre album alle spalle sotto il moniker Saluti da Saturno, ha deciso di raccontarsi attraverso cover molto personali, realizzate manipolando le sonorità nostalgiche e stranianti degli antenati dei sintetizzatori moderni (dall’elettrofono Optigan all’Ondioline “G. Jenny”, uno dei primi sintetizzatori mai inventati, datato 1941), dell’organo a transistor Philicorda, del sintetizzatore polifonico Memorymoog o di idiofoni come la glassarmonica o la celesta, dal suono “tanto ricco quanto fragile”.

L’inedito strumentale che fa da introduzione all’album, così come le riletture di Endrigo, Battisti, Paoli, di standard, di canzoni da tv in bianco e nero e di traditional riecheggiano come carillon faticosi, dolenti e dolcissimi del passato (Ciao mare), brani diffusi da una radio d’antiquariato, vestiti di suoni giocattolosi e antichi, tremuli e palpitanti di piccole, tenui luci e note rotonde, classiche e malinconiche di pianoforte; anche il liscio dei Casadei esce dalla balera per perdersi in uno spazio abitato da fantasmi e nostalgie, in un repertorio di cartoline dolceamare, o farsi straniante eco lontana di distorsioni minimali e dissonanze (Romagna mia). Romanticismo e disincanto stringono un nodo in gola ascoltando la reinterpretazione di Sassi, siderale e al contempo lacerante, complice la chitarra elettrica.

Anche un brano tradizionale come La Paloma Azul prende un calore nuovo, ora ovattato, ora poetico, ora quasi dotato di una grazia stilizzata nei suoni, intimo e raccolto invece nell’interpretazione, mentre Io vorrei non vorrei ma se vuoi ha uno strabiliante e stralunato fascino composito, che alterna e fonde suoni ariosi, orchestrali, galattici, country o persino sacrali. La chiusura è affidata invece a una celestiale Io che amo solo te, che diffonde piccoli incanti rarefatti a cuore aperto, con una dolcezza disarmante e “interiore”, che conferma un’affinità elettiva di sensibilità con Endrigo, per quanto manifestata con differenti abiti musicali.

La ricerca musicale di Mirco Mariani, candidato anche nella sezione Targhe Tenco 2014 dedicata agli interpreti, è minuziosa e accurata come un frutto d’amore e si fa catalogo di emozioni espresse con sobrietà e delicatezza e racchiuse nei suoni con la tenerezza e la maestria di un “archeologo” di suoni, affezionato al suo lavoro, e di un artigiano “affettuoso”.

Foto di Pietro Bondi.  

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Mirco Mariani con la supervisione di Marcello Mondruzzi. 
  • Anno: 2014
  • Durata: 25:17
  • Etichetta: LABOTRON/Master Music/Believe

Elenco delle tracce

01. Shaloma Locomotiva (Mirco Mariani)
02. La rosa bianca (Sergio Endrigo/José Martí)
03. Baciami tanto/Besame Mucho (Consuelo Velasquez)
04. Ciao mare (Raoul Casadei)
05. Il tango delle capinere (Cesare Andrea Bixio/Cherubini Bixio)
06. Sassi (Gino Paoli)
07. Romagna mia (Secondo Casadei)
08. La Paloma Azul (brano trad. messicano/testo originale di Mirco Mariani)
09. Io vorrei non vorrei ma se vuoi (Lucio Battisti/Mogol)
10. Io che amo solo te (Sergio Endrigo).

 

Brani migliori

  1. Io che amo solo te
  2. Ciao mare
  3. La Paloma Azul

Musicisti

Mirco Mariani: voce, optigan, mellotron, glassarmonica, ondioline, pianoforte, celesta, armonio, campane, chitarra 12 corde, vibraphonette, acetone, philicorda, chamberlin rhythmate, wurlitzer, clavicembalo, pedal bass, linn drum, mandola; Marcello Monduzzi: chitarra elettrica, chitarra classica, chitarra archetto, basso, violino, banjo, ondioline, carillon; Domenico Caliri: chitarra elettrica e chitarra classica in 06; Nicola Manzan: archi in 06; Enzo Cimino: batteria in 06, registrazione, missaggio e mastering; Roberto Greggi: voce in 09; Marco Bovi: chitarra, banjo, basso in 09; Luca Ferraro Fano: memorymoog in 09.