Sul palco dell’Ariston l’abbiamo vista insieme al suo padrino Pino Daniele che, non a caso, è il produttore di questo suo primo lavoro. Pino Daniele, produttore, autore della maggior parte dei brani, arrangiatore, padrino e sostenitore di questa giovane ragazza nata nella sua stessa città.
Questa giovane ragazza di Napoli è Silvia Aprile, bellissima voce nata e cresciuta musicalmente nell’ambiente jazz-blues della città partenopea ma che la grande ribalta l’ha avuta lo scorso anno sul palco di quella che sta diventando, a torto o ragione, la trasmissione musicale più importante d’Italia, X Factor. Sostenuta dalla produttrice Mara Maionchi non ha però incontrato il favore del pubblico e l’eliminazione è avvenuta dopo poche puntate. Tuttavia l’anno 2008 per Silvia non ha significato solo quell’eliminazione, piuttosto l’incontro con quello che è poi diventato il suo guru musicale.      
Questo primo progetto, Silviaprile, sembra una piccola condensazione della sua arte. Un album circolare, che come un cerchio ha un inizio ed una fine che si riuniscono nello stesso punto, un lavoro completo e compatto. Si apre con L’amore di sempre, un rock melodico, riconoscibile e accattivante  già al primo ascolto. Di seguito il brano portato a Sanremo, Un desiderio arriverà, con la chitarra di Daniele e la descrizione dell’animo profondo delle donne. Viento de pasiòn è il terzo brano, cover di “Vento di passione”, pezzo cantato da Pino con Giorgia, che nella versione spagnola sa racchiudere ancor di più l’anima latina e mediterranea dell’intero disco. Il quarto brano, Il silenzio sarà inutile, è forse quello meno convincente, per un testo che sembra non essere all’altezza di una buona melodia. Il successivo, Però ti sento, al contrario è emozionante, per la passione e l’intensità con cui Silvia lo interpreta e per lo splendido testo di Niccolò Agliardi, uno dei giovani autori più validi dell’attuale panorama musicale. A chiudere c’è Giorni difficili, scritto a quattro mani dalla coppia Agliardi-Daniele. Dopo la nascita dell’amore, la passione, le difficoltà, snocciolati lungo i brani dell’album; il disco, come l’amore, si chiude con il dolore dell’abbandono, raccontato con un dolce realismo capace di non cadere nel retorico.
Questa ragazza ha un’ottima voce ed una capacità d’interpretazione fine ed elegante; se sarà in grado di affidarsi sempre ad autori validi e vicini al suo modo di intendere la musica, saprà regalare ancora emozioni e buona musica.

Altri articoli di Giulia Zichella

Amantide Atlantide