Arisa
Grazie
a un look singolare e spiritosamente demodè, a una voce cristallina e a una
canzone ubiqua e über-orecchiabile – Sincerità,
ovviamente – Arisa ha acquisito una
popolarità talmente improvvisa da risultare quasi pericolosa. Ma la ragazza non
si scompone e ci regala un album che schiva lo stanco copia-incolla della hit
miracolosamente azzeccata, ma preferisce prediligere una varietà di genere
invidiabile, stupendamente padroneggiata da una vocalità versatile ma dalla
forte identità.
Sincerità si apre con un trittico tutto
autobiografico: al buonismo non stucchevole della trascinante title-track, seguono
il raggae familiare di Io sono e la
ballata elettronica della tenerissima La
mia strana verità – commovente e in punta di piedi, specchio fedele di
un’anima solare fin dal refrain: «Io
sono pane, terra, lame / e un biscottino».
Da
qui, l’album si muove sul fil rouge di un inguaribile e contagiante ottimismo
che traspare da ogni sillaba dei testi – composti per la maggior parte da Giuseppe Anastasi, compagno della
cantante: il pop-r&b di Abbi cura di
te, energica ma un pizzico
usurata, lascia terreno a brani più convinti e dal respiro trasognato come Pensa così, filastrocca fiabesca con
morale incoraggiante, e la delicata ballad Piccola
rosa, inno all’infanzia e al dono della vita. C’è anche il gusto della
narrazione semplice e autoconclusa, in Te
lo volevo dire, spiritoso mini-melodramma popolaresco con tanto di
mandolini e doppia voce, nella radiosa “bossanova” di Com’è facile – per atmosfere, un omaggio alla Vanoni di “Senza
paura” – e nel pop da ombrellone di L’uomo
che non c’è, che ammiccante e orecchiabile strizza l’occhio alle donne in
cerca del principe azzurro e si candida a singolone dell’estate. Chiude il
sipario l’abbraccio universale Buona
notte, ninna nanna che, pur venendo dal cuore, sconta un pizzico di
manierismo.
Un
disco sincero, insomma, di pop radiofonico ma non plasticoso, dove le sonorità
pimpanti e positive completano una confezione gradevole e equilibrata da cui il talento cristallino
di Arisa – e teniamola d’occhio, please
– esce senz’altro valorizzato.
01. Sincerità
02. Io sono
03. La mia strana verità
04. Abbi cura di te
05. Pensa così
06. Piccola rosa
07. Te lo volevo dire
08. Com’è facile
09. L’uomo che non c’è
10. Buona notte