Giampaolo & Stefano Scatozza
Eccitante. È questo l’aggettivo
che ci viene in mente dopo il primo ascolto di Snow Cycle, il progetto jazz curato dai fratelli Stefano (anima degli Acustimantico) e Giampaolo Scatozza in compagnia di musicisti dall’endemica duttilità, che
rispondono al nome di Audun Waage (trombettista norvegese di comprovato
spessore), Marcus Cummins ai sax e Rich Brown al basso elettrico.
Aggettivo che col passare degli
ascolti assume diverse sfumature, grazie al quintetto che dimostra di saper
attingere alla propria tavolozza jazzistica mantenendo costante, in ognuno
degli undici brani proposti, ghost track compresa, la tensione positiva e la
giusta propensione alla svolta tematica, senza strafare.
Cosicché partecipiamo a un bel
viaggio che ci porta dal breve intro di Up
Floor #1 – finestra free poi ripresa e ampliata in seguito – fino alla
struggente Canto delle lavandare del
Vomero, ispirata da un’antica melodia campana del 1200, passando per le
curve sinuose di Tramonto sui tetti rosso,
fino ad imbatterci in situazioni di fattura pregevolissima come la camaleontica
Nefala e il trasformismo de La vita imprevedibile.
I fiati sono spesso in primo
piano, in altre occasioni s’intrecciano piacevolmente con le trame elaborate
con sentimento dalla chitarra di Stefano; il drumming di Giampaolo si dimostra
capace sia di scandire con diligenza che di aprirsi qualche spiraglio in solo
che non guasta; la band denuncia affiatamento, voglia, intraprendenza e la
musica ne beneficia in termini di fluidità.
Lavoro dall’alta cifra stilistica, in equilibrio tra la giusta ricerca
sonora e la godibilità di un ascolto rivolto anche ai non esperti della materia
jazzistica.
01. Up Floor #1
02. Arianna
03. Dance For G
04. Nefala
05. Tramonto sui tetti rosso
06. Up Floor #2
07. Ruta Tres
08. Dudu
09. La via imprevedibile
10. Canto delle lavandare del Vomero
Audun Waage:
tromba
Marcus Cummins:
alto e soprano sax
Stefano Scatozza:
chitarra
Rich Brown: basso
elettrico
Giampaolo Scatozza:
batteria