Alessandro Grazian
Delicato ed intimistico. Questi
sono i due aggettivi che possono essere applicati al piccolo lavoro –
quantitativamente parlando – del veneto Alessandro Grazian. Il ritorno,
a tre anni dall’esordio di “Caduto”, avviene tramite un ep, Soffio di Nero,
nient'altro che l'anticipazione del nuovo album, la cui uscita è prevista per
fine estate.
Palese, sin dal primo ascolto, è
il clima etereo, sognante, a tratti sfuggente dell'intero lavoro, sottolineato
dal trittico centrale rappresentato dai brani – prevalentemente strumentali – Ermitaz, La Couronne e Und Die Liebe
Lacht. D'impatto è il loro essere “fuori dal tempo”, vere e proprie
estrapolazioni di culture musicali extra-italiche – come suggeriscono gli
stessi titoli – intrise di pura malinconia che le trasformano in piccole e pure
perle romantiche (vago ricordo del folk balcanico di Beirut). A concorre alla realizzazione di questa essenza mistica è
anche Aria di Neve, reinterpretazione del brano del 1962 di Sergio
Endrigo, qui affidata alla sola chitarra e voce.
Sicuramente è degna di nota anche
la traccia che apre l'intero ep, e al quale regala il titolo: Soffio di nero.
Si tratta di un brano che dal punto di vista armonico rievoca atmosfere
vintage, grazie soprattutto a un arrangiamento semplice ma non scarso,
descritto da intrecci tra archi e fiati su uno sfondo di chitarra arpeggiata.
La risultante è quella di una ballata soffice, dal testo malinconico, che
richiama atmosfere alla Branduardi.
Nel complesso un lavoro
poliedrico ma al contempo coeso, che riesce perfettamente a realizzare
l’intento che si era prefissato: incuriosire. Soffio di Nero è disponibile in
download gratuito sul sito di Grazian, in attesa dell’uscita del prossimo disco
sulla lunga distanza.
01. Soffio di nero
02. Ermitaz
03. La couronne
04. Und die Liebe lacht
05. Aria di neve
06. Felicitazioni
Alessandro Grazian: voce, chitarra classica, chitarra
acustica ed elettrica, piano a muro, harmonium, mandolino, basso, melodica,
organo, campioni
Enrico Gabrielli: piano rhodes, clarinetto basso,
flauto dolce e traverso
Nicola Manzan: violino
Alessandro Arcuri: contrabbasso
Angelo Maria Santisi: violoncello
Maria Anna Russo: arpa