Gianmaria Testa
Scrittore di terra e di razza (terra e razza
sono quelle dei Pavese e dei Fenoglio, tanto per dire pane al pane), Gianmaria
Testa così introduce, nel booklet interno, questo suo Solo - dal vivo:
“Quelli come me incominciano da soli a battagliare una chitarra. Finché il
legno si svernicia e le dita si scavano di corde.” Oltre la scrittura, quindi,
che è di terra e di razza, c’è la musica. E poi la voce, che ora dice (quando
parla, ma talvolta anche quando canta: sussurra, allude, accarezza) e ora segue
le altezze di una melodia. Tutto ciò che può fare una persona sola, appunto:
scrivere un testo e una musica, e poi andare in giro a cantarli con una
chitarra come unica compagna. Gianmaria si è messo a farlo con una certa
frequenza, e ora ha deciso di documentare, anche, questa sua dimensione spoglia,
essenziale. Lo ha fatto sulla scorta di una serata venuta fuori particolarmente
bene (il 3 maggio scorso, al Parco della Musica di Roma), con un bel master
pronto per la bisogna. Un po’ di pulizia (quelli del giro lo chiamano editing…), e via.
Così noi, ora, ci troviamo fra le mani questo
gioiellino: diciotto canzoni (più un prologo e una manciata di versi dell’habitué Pier Mario Giovannone) tratte
dai sei album in studio (cinque, anzi, perché di “Extramuros”, il secondo, non
c’è nulla), e un inedito a sua volta in studio, per finire (persino con due coéquipiers, ma l’aroma è lo stesso),
quel Come al cielo gli aeroplani così
garbato da apparirci da subito un Testa doc.
Il resto è linfa pura, molto del meglio che il
cuneese ha saputo regalarci in quindici anni di attività (quella documentata,
almeno), anche se, a ben vedere, c’è pure un secondo inedito, La nave del collega barese Angelo
Ruggiero, conosciuto ai tempi di Recanati. Con quel brano, docile e seduttivo,
Testa apre talora i suoi concerti. Come qui, appunto. Poi, dalla fragranza di Dentro la tasca di un qualunque mattino allo
sferragliare di Biancaluna, ecco
tutto il resto, senza particolari gerarchie di merito, con una sezione centrale
quasi tutta dedicata all’ultimo album, “Da questa parte del mare” (otto
presenze, interrotte dalla sola, sempre trascinante Polvere di gesso), e per il resto gemme pescate un po’ qua un po’
là. Da gustare da cima a fondo.
01. Ladies and gentlemen
02. La nave
03. Dentro la tasca di un qualunque mattino
04. Il valzer di un giorno
05. Un aeroplano a vela
06. Piccoli fiumi
07. Comete
08. Seminatori di grano
09. Forse qualcuno domani
10. Una barca scura
11. Polvere di gesso
12. Il passo e l'incanto
13. 3/4
14. Al mercato di Porta Palazzo
15. Ritals
16. La nostra città
17. Sei la conchiglia
18. Avrei voluto baciarti
19. Gli amanti di Roma
20. Biancaluna
21. Come al cielo gli aeroplani
Gianmaria Testa:
voce, chitarra
Piero Ponzo: sax
alto e harmonium in #21
Nicola Negrini:
contrabbasso in #21