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Mariano Di Nunzio Trio Barracina

Sonata a 3+2

“Grazie a Oscar Wilde e alle sue poesie che hanno ispirato questo disco”… questa è la “dedica” che offre all’ascoltatore un possibile mezzo per ascoltare ed interpretare l’album Sonata a 3+2, realizzato dal trombettista Mariano Di Nunzio insieme agli elementi che compongono il suo Trio, ovvero Massino De Stephanis al contrabbasso, e Daniele Fusi alla batteria, cui si uniscono, come il titolo indica, Sandro Marra al sax alto e clarinetto, ed Andrea Rellini al cello.

Particolare la “scansione” dei brani, quasi ci trovassimo di fronte ad una lunga suite suddivisa in cinque movimenti, decisamente “free” la sua realizzazione, ma questo lo si comprende immediatamente, ovvero da quando partono le prime note di Allegro; non un album di jazz “classico”, sicuramente, ma un’attitudine, come detto, free, nel cui sviluppo i musicisti vanno ad inserire momenti di sperimentazione ritmica, passaggi anche psichedelici, brevi inserti melodici; in questo senso merita molta attenzione Adagio, quindici minuti all’interno dei quali, si potrebbe dire, i cinque musicisti sviluppano una sorta di “anarchia controllata”, smontando e rimontando strutture musicali attraverso complesse poliritmie, suoni scarni, essenziali, loop ipnotici, effetti anche “rumoristici”. Un brano, se possibile, visionario, assolutamente privo di una scansione precisa, che va seguito, più che ascoltato, nel suo sviluppo, anche perché, ovviamente, non offre il benchè minimo punto di riferimento, per cui “ciò che succederà dopo” è tutto da scoprire.

Anche il successivo Andantino non smentisce le impressioni avute finora: improvvise “fughe” si alternano a momenti più riflessivi, in un caleidoscopico mutare, continuo ed imprevedibile, che passa dall’armonia più lineare alla concitazione più esplosiva e “caotica”, fino alle prime note di Scherzo, più che un vero e proprio brano, una sorta di esperimento concettuale che prosegue con Finale con brio, il brano che chiude l’album.

Ah, già, si diceva di Oscar Wilde… beh, ci sarebbe un aforisma che, volendo, potrebbe offrire una chiave di lettura interessante per questo lavoro: “Si parla tanto del bello che è nella certezza; sembra che si ignori la bellezza più sottile che è nel dubbio. Credere è molto monotono, il dubbio è profondamente appassionante. Stare all'erta, ecco la vita; essere cullato nella tranquillità, ecco la morte”.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Gabriele Rampino, Mariano Di Nunzio
  • Anno: 2010
  • Durata: 40:44
  • Etichetta: Dodicilune

Elenco delle tracce

01. Allegro

02. Adagio

03. Andantino

04. Scherzo

05. Finale con brio

Brani migliori

  1. Allegro
  2. Adagio
  3. Finale con brio

Musicisti

Mariano Di Nunzio: trumpet, effects, harmonizer Massino De Stephanis: double bass Daniele Fusi: drums Sandro Marra: alto sax, clarinet Andrea Rellini: cello