Con quel cognome un po’ così, con quella faccia un po’ così…. ma vi assicuro che Gabriele “Lele” Gambardella da Como, in arte Lelecomplici, va preso maledettamente sul serio. Infatti questo lavoro frutto di cinque anni di gestazione per strade, bar e case popolari è un album ad alto tasso emotivo ed il giovane rappresenta una sferzata di Breva che spazza il lago e mantiene il sereno sulla canzone d’autore di quelle parti, che già gode di una stagione particolarmente felice. Lele, uno dei perditempo più incalliti di Como, come ama definirsi egli stesso non senza un po’ di simpatico autocompiacimento, potrebbe essere accostato agli abusati modelli, dai quali sicuramente ha attinto parte d’ispirazione e la voce (Waits, Capossela), ma in ultima analisi i suoi brani posseggono luce propria e sono caratterizzati da un approccio al folk, allo swing, al blues, del tutto personale, mentre i testi semplici e poetici nel contempo, lasciano il segno come nella bellissima irish folk song Il marinaio, oppure nell’evocativa Il cielo di Grona, o Sotto gli occhi di nessuno, la canzone che dà il titolo all’album, una vera border song (quasi Cooderiana). Deliziosi gli strumentali Molina e Anch’io (dedicata alla sua  Mariù) che mettono in ottima mostra il lavoro di cesello di un gruppo di  musicisti di valore, i quali si superano nella balcanica e travolgente Tango della bottiglia. Non mancano ironia ed autoironia nei testi di  Gabriele, esemplari sono Bella per davvero e la sarcastica Nei sogni di un pollo. Da tenere d’occhio questo ragazzo semplice e vero (merce rara oggi), non ci stupiremmo di vederlo presto comparire tra i premiati in qualche importante rassegna di musica d’autore.

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