Zero Assoluto
Un ragazzo incontra una ragazza. Il ragazzo s’innamora della ragazza. Il ragazzo si chiude in studio a musicare ogni secondo di questo piccolo miracolo. A questo punto, shakerate il quadretto con una bella dose di cuori infranti, moltiplicate per duo e otterrete gli Zero Assoluto.
Questo Sotto una pioggia di parole, terzo album del gruppo composto dai romanissimi Thomas De Gasperi e Matteo Maffucci, si presenta come l’ennesima variazione sul tema: all’insegna di un pop sussurrato nei modi e plasticoso nell’esecuzione, la coppia rispolvera il “suo” immaginario amoroso semplicizzato e la tipica svenevolezza da “motorino sotto il portone”, tirata avanti dalle stesse situazioni, dalle stesse note, ma, soprattutto, dalle stesse parole.
In dieci canzoni trasognate, a metà tra la denotazione lirica più smaccata ed ermetismi causati – consapevolmente - da un repertorio linguistico da diario del cuore, il duo aggiorna una mitologia intimista fatta di storie di amori sfuggenti da cogliere (Sotto una pioggia di parole), di cuori che guardano grati al passato (Grazie), di legami perduti per sempre (Per dimenticare) e timidi manifesti anticonformisti (Cos’è normale). E non mancano dichiarazioni d’amore alla propria città e alla propria bella (Roma (che non sorridi quasi mai)) o persino sorprendenti ballate elettro-pop dal vaghissimo sapore battiatesco, come L’infinito e dietro lei.
In sostanza, la dittatura dell’easy listening ha generato un altro piccolo mostro, un progetto musicale tanto innamorato del proprio fedelissimo target da volerlo assecondare a ogni costo. Il sempre lucidissimo Frank Zappa, qualche decennio fa, ipotizzava che certe canzoni d’amore generassero aspettative che la vita reale avrebbe inevitabilmente disatteso. Una sorta di sottosviluppo, insomma, un torpore mentale e “senti-mentale” generato ad arte per saziare un’audience con abbondanti dosi della stessa cosa. Sotto una pioggia di parole è tutto questo, un esemplare di “muzak” ruffiana e aproblematica che finge di soddisfare la fame ormonale del proprio pubblico con il solo scopo di trasformarlo in strillante dispensatore di quattrini.
01. Sotto una pioggia di parole
02. Grazie
03. Volano i pensieri
04. Per dimenticare
05. Ripensandoci
06. L’infinito e dietro lei
07. Roma (che non sorridi quasi mai)
08. Cos’è normale
09. Non guardarmi così
10. Come la fortuna
Thomas De Gasperi: voce Matteo Maffucci: voce Saturnino: basso in “Volano i pensieri” Andrea Pesce: arrangiamenti, registrazioni, tastiere e pianoforte in “Volano i pensieri” Cristiano De Fabritis: percussioni in “Volano i pensieri” Alex Canini: batteria in “Roma” Federico Zampaglione: voce in “Cos’è normale” Fabio Franceschini: basso in “Ripensandoci”