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Canto Antico

South Beat

Energia, energia pura, ed ancora movimento, spesso spinto ai limiti del parossismo, ed ancora polvere, sotto i piedi e che improvvisamente si solleva nell’aria perché il movimento è vorticoso e incessante… il richiamo di ritmi atavici, di atmosfere popolari figlie delle campagne, delle periferie, insomma un intero bagaglio culturale e storico trasferito in musica. Canto Antico è un gruppo, prima di tutto, fedele al proprio nome, proprio perché tutto ciò che si può ascoltare nelle dieci tracce di South beat arriva da lontano, dal passato, e si può quasi percepire il vanto e la fierezza di avere ancora una volta recuperato melodie, ritmi, espressioni ormai definitivamente radicate nella cultura popolare.

A ciò va aggiunto un fattore altrettanto importante, ovvero la capacità di filtrare queste sollecitazioni attraverso un approccio strumentale e tecnico assolutamente “moderno”, per cui anche gli strumenti più tradizionali, a tastiera o a fiato che siano, vengono inseriti in un contesto che, per intenderci, non sa di “vecchio”, ma addirittura toglie, qualora ci fosse, la patina del tempo che spesso avvolge la musica popolare. Tradizione italiana, certo, ma anche richiami al folk nordeuropeo ed alla tradizione nordafricana; ovvero l’ennesima conferma che alcune aree geografiche sono davvero, per caso, per scelta o per attitudine (o per tutti questi motivi insieme…) il crocevia di mondi differenti, e non possono fare altro che assorbire, rielaborare e riproporre gli stimoli che questi mondi non sono mai stati avari nel proporre. Sopra, o meglio intorno a tutto, il ritmo ovviamente, perché il ritmo, soprattutto a certe latitudini, è una sorta di necessità, un’urgenza assoluta, il collante che alla fine raccoglie, lega e regala un ordine al movimento caotico che si percepisce nell’aria. E poi le voci, a tratti quasi fossero provenienti da distanze enormi, in altri momenti presenti, vicine, ad indicare sempre il fatto che la dimensione del viaggio, del movimento, è una costante di questo approccio culturale e musicale.

Già, perché non sono solamente le suggestioni a raggiungere i musicisti, ed a farli infatuare, ma sono essi stessi a farsi trascinare, a ricercare altrove sensazioni e stimoli differenti. Si parte, questo è vero, dalle proprie radici, ma la ricerca dei rami, anche di quelli più alti e distanti è la scintilla che muove questa energia musicale in continuo divenire, e l’esito di questo viaggio conduce, spesso, molto molto lontano. Quello che risulta davvero interessante è il fatto che tradizioni anche geograficamente distanti si scoprono spesso quasi contigue, condividendo elementi comuni figli di una altrettanto comune sensibilità. il merito di gruppi come Canto Antico è proprio quello di raccoglierle e raccontarle, lasciando ad ognuno il tempo e la possibilità di metabolizzarle e di scoprire, poco a poco, in quale luogo ed in quale tempo siano collocate le proprie origini.

 

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Di Ieso, Illario, Nastasi
  • Anno: 2014
  • Durata: 47:02
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01. Fico a dicembre
02. Sanghe
03. Gallina
04. Cunta lu jentu
05. Fontanelle
06. Carpino revolution
07. Malarazza
08. Aremu rindineddha
09. Me vulesse addurmì
10. Cicerenella

Brani migliori

  1. Sanghe
  2. Fontanelle
  3. Me vulesse addurmì

Musicisti

Francesca Di Ieso: italian frame drums  -  Armando Illario: voice, accordeon, Rhodes  -  Francesco Nastasi: flute, bagpipe, piffero, jew’s harp  -  Marcello Lomascolo: vocals  -  Lorenzo Gasperoni: drums  -  Gianantonio Felice: bass  -  Simone Mongelli: drums  -  Massimiliano Serafini: bass  -  Antonio Pani: drums  -  Massimo Marcer: flugelhorn  -  Valerio Mina: guitar
Orchestra di Via Padova: Massimo Latronico: conductor, bouzouki  -  Marta Pistocchi: violin  -  Andon Manushi: viola  -  Paolo Lopolito: alto sax  -  Stefano Iascone: trumpet