Andrea Romano
Andrea Romano è un personaggio atipico e un uomo dalle mille risorse: artista, cantante, musicista, produttore, imprenditore. Una figura abituata ad essere aperta, all’arte, alla musica, alle persone. Ad Andrea Romano piace dialogare con gli altri e in questo caso ha scelto di farlo con le sue canzoni, che stanno a mezza via tra la raffinatezza e l’eleganza e la leggerezza di chi ama non prendersi troppo sul serio.
Eppure “l’espressione accigliata” della copertina induce a pensare ad un uomo un po’ troppo serioso. Niente di tutto ciò, basta ascoltare le canzoni per rendersene conto. Il disco inizia con la title track, “Specchio nel blu”, col piano subito in prima linea. Un piano che lascia poi spazio alla ritmica, che si dilegua lieve quando è la melodia vincente - caratteristica di tutte le canzoni - ad entrare in gioco con decisione.
Un disco moderatamente leggero, che avvolge ma è capace di inebriare, sia quando il sound diventa giocoso sia quando pare declinare verso la malinconia, come in “Piove”. Con lo stile che lo contraddistingue Andrea Romano è riuscito a colpire con un disco che denota la sua visione poetica della vita, fatta di poesia, talvolta miscelata al non sense, ma anche di concretezza. L’arma vincente di questo disco ci pare la capacità di fusione e di sintesi di vari elementi, anche apparentemente lontani, che Romano riesce però a tenere a bada con grande “equilibrio e simmetria”. Un equilibrio musicale che consente allo chansonnier bresciano di dosare sapientemente i suoni, trasformando l’elettronica, materia difficile da trattare, in un pop elegante e maturo, che lascia vibrare echi cantautorati, risalenti agli ascolti dei vari Paolo Conte, Lucio Dalla e Domenico Modugno.
Un disco nato quasi per gioco, con canzoni uscite da serate attorno al piano a far baldoria con gli amici, riprese e trattate poi con grande accuratezza, grazie anche all’aiuto di musicisti di qualità ed esperienza comprovate, come Roberto Giribardi, arrangiatore e bassista, Max Comincini, batterista e molto di più, Giovanni Rovati, eccellente chitarrista elettrico e il cantautore bresciano Daniele Gozzetti. Tra le poche (solo sette, ma buone) canzoni ne scegliamo una, quella più vivace ed estiva (“anche se è inverno e qui fa freddo”), che ci ricorda il buon vecchio Sergio Caputo: “Cornetto gelato”, nobilitata dai cori di Elena Sbalchiero e dal wurlitzer di Lino Sabbadini. Oltre alle canzoni consigliamo di gettare uno sguardo anche alla grafica, che va ad arricchire il booklet con le immagini delle sue opere in stile pop contemporaneo.
01. Specchio nel blu
02. Lascia tutto sia (piove)
03. Il tema dell’amore
04. Notte
05. Quello che è il buono
06. Cornetto gelato
07. Canzoni d’amore scritte a mano
Andrea Romano: voce, pianoforte in “Canzoni d’amore scritte a mano” Max Comincini: batteria, cori, programmazione, percussioni, drum machine, synth, archi Roberto Giribardi: basso elettrico, chitarre Giovanni Rovati: chitarre elettriche Daniele Gozzetti: charango, mandolino Lino Sabbadini: pianoforte, piano elettrico Vittorio Bianchi: pianoforte, piano elettrico Elena Sbalchiero: cori in “Cornetto gelato”