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Zerovolume

Squilibri

ZeroVolume è una band tipica di quindici anni fa. Tre ragazzi di Livorno che si maneggiano rock ed elettronica, formazione fissa, immagine ben definita, progetto curato, partecipazioni a concorsi per emergenti, diversi ep all’attivo. Due anni fa si tuffano nuovamente nello stroboscopico mondo del rock elettronico con il primo lp Squilibri, operazione produttiva sontuosa ma che, a parere di chi scrive, fa pensare.
Se siete all’oscuro dell’esistenza di gruppi come Subsonica, Bluvertigo e della scena dance-rock il disco in questione potrà sembrarvi “grintoso” e colmo di canzoni “che danno la carica”, unica pecca nell’eccessiva durata. Ma per chiunque abbia un’educazione musicale appena oltre il solito mainstream e per chiunque che con “grintoso” intenda “risibile” e abbia smesso di usare fraseologie come “dare la carica” quando le sue cassettine di Vasco e Guns’n’Roses hanno cominciato a prendere polvere, l’opera degli ZeroVolume sembrerà l’ennesimo pseudo aggressivo e logorroico tentativo di contaminare sferzate rock a dance vetusta. Prendete le influenze già citate, spogliatele dell’originalità e della novità a loro tempo lanciata, gonfiatele con pacchiana e becera cafoneria sintetica da discopub di quart’ordine nell’unica serata non dedicata a coverband o djset; condite poi con intermezzi strumentali dal sapore artificiosamente estatico e dubbio gusto rumoristico, con campionamenti radiotelevisivi o ricordi industrial modello colonna sonora di videogiochi relegati allo scatolone degli sconti; infine dedicatevi alle liriche, tripudio di immagini evocative ed aleatorie quanto i tormentati scritti di un blogger adolescente che ha appena scoperto i Litfiba del Cabo, o approssimative critiche contro società brandizzata e celebrità istantanea. Sommate tutti questi elementi ed ecco l’effetto ammorbante procurato dagli ZeroVolume.
Risultato? Se fossero una mezza parodia, sarei il primo ad apprezzarli. Il problema è l’estrema serietà e la totale assenza di ironia, e autoironia, con cui i tre musicisti affrontano il loro percorso artistico e le loro scelte promozionali. Ed è un peccato, perché la tecnica nell’assemblaggio delle stratificazioni sonore dimostra capacità produttive notevoli.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: ZvStudio
  • Anno: 2007
  • Durata: 51:11
  • Etichetta: Alkemist/Fanatix Europe

Elenco delle tracce

01. Squilibri    
02. Silenzi Radio     
03. Club Rockstar
04. Through the Fields of Memories Interlude
05. Fotografia
06. A Dream of Falling Interlude
07. In Volo
08. Echoes of Emotive Interferences Interlude
09. Elettrorivoluzioni
10. Narcolettica     
11. Allucinazioni
12. The Columbia Black Box Interlude
13. Astronauti
14. Stereovertigini
15. Autouomo
16. Effetti Collaterali

Brani migliori

  1. Squilibri
  2. The Columbia Black Box Interlude

Musicisti

Giò: voce, basso, elettronica
Andre
: batteria, cori, scritti
Andrea-V
: chitarra, cori, scritti