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Waines

Sto

Ammazza che tiro che c’hanno questi! È la prima cosa che ti viene in mente quando ascolti i Waines. Ed è esattamente ciò che pensai quando mi capitò nelle orecchie il loro primo disco, Stu, e poi quando li vidi live, l’anno scorso al Miami. Arrivai tardi, in tempo solo per due canzoni ma... “questi me li segno” mi dissi.

Motivo per cui ho scalpitato in redazione per recensire questo loro secondo lavoro, Sto. Che parte come un treno, prosegue come un treno, e finisce... come un treno? Yeah. Due canzoni e ti trovi a pensare che in Italia, di garage-heavy così tecnico eppure per niente sborone, con una classe e un impatto così, non ce n’è mai stato. I Waines potrebbero essere la nostra risposta ai Black Keys (e mica hai detto niente!), con la loro muraglia di chitarre e le voci impastatissime che più anni Settanta non si può, giusto con un pizzico di vocoder che tanto i fan dei White Stripes ci vuol poco a tirarli in mezzo... Dispensano blues come se piovesse (The Pot, Afrix, Harsh Days) ma innaffiato a steroidi, mica il bluesettino-pastina-in-brodo che trasmettono su Lifegate Radio... E anche quando abbassano il volume, come in Morning Comes, voci, chitarra e batteria si fondono in una miscela acida che potrebbe uscire da un disco dei Phish (ancora: hai detto niente!).

Ma insomma da dove cavolo arrivano ‘sti Waines, non è che è tutta una truffa e questi in Sicilia non c’hanno mai messo piede? Perchè quando li senti sfiorare la techno usando solo strumenti analogici (la traccia d’apertura Turn It On) non fai che ripeterti: ma dai, questi non sono italiani...

E allora ritelefono ai grandi capi, risposta: sì, siamo ancora l’Isola della Musica Italiana. E questi tre manici assurdi vengono davvero da Palermo. E allora confermo tutto, 110 e lode con bacio accademico ai Waines e questa recensione si è già scritta da sola.

2 commenti

Paolo D'Alessandro { 04/06/2011 )

silvio, ti adoro :D

Silvio Bernardi { 04/06/2011 )

l'hai sentito? concordi con me che è una bomba? :)


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In dettaglio

  • Anno: 2011
  • Durata: 39:46
  • Etichetta: Audioglobe

Elenco delle tracce

01. Turn it on
02. Time machine
03. Afrix
04. Round glasses
05. Inner view
06. The pot
07. Morning come
08. Birds
09. Harsh days
10. Keep it fast
11. 1876™ reprise

Brani migliori

  1. Afrix
  2. The pot
  3. Time machine

Musicisti

Fabio Rizzo: chitarra slide e voce Roberto Cammarata: chitarra ritmica e voce Ferdinando Piccoli: batteria