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Mina

Sulla tua bocca lo dirò

Non è facile avvicinarsi a questo lavoro di Mina perché parlando di lei parliamo di un monumento, nel senso migliore, della canzone italiana. Mina ha affrontato varie esperienze canore, cimentandosi con brani di Battisti, dei Beatles, standard delle più variate provenienze, blues, canzone pop, insomma di tutto e di più. La sua versatilità canora, la duttilità nel saper preparare il canto, la sua capacità di proporre e presentare ogni brano è ormai leggendaria. A lei si guarda, ormai, come ad una metafora senza fine e senza tempo. In questo nuovo lavoro Sulla tua bocca lo dirò, che a Sanremo ci aveva strizzato l’occhio, l’artista cremonese ha senz’altro toccato un altro dei suoi vertici interpretativi (ascoltate a questo proposito Caro mio ben) che ha messo in mostra la grande cura nell’affrontare il melodramma italiano e l’opera di derivazione americana (“Porgy e Bess” e “West Side story” sono lì a raccontare la sua raffinatezza nell’espressione canora). Il lavoro di arrangiatore di Gianni Ferrio ha poi reso possibile una costruzione musicale di prim’ordine, grazie alla grande cura con cui le partiture sono state trattate. Tuttavia, dopo queste doverose considerazioni, c’è da fare un non piccolo appunto che riguarda i brani proposti che paiono troppo incanalati in una dinamica sonora sempre uguale, lasciando la voce di Mina a cantare quasi in sordina, senza la possibilità di esprimersi al di là di un determinato afflato sonoro, quasi che la si sia voluto tenere “sotto controllo”, e rischiando , alla lunga, di annoiare. Certo, si tratta di un’incursione in un mondo particolare e molto rarefatto dal punto di vista musicale ma, permettete, a noi Mina piace quando può “sbranare” la canzone, quando può esprimere quel fuoco che ha sempre riempito la sua anima canora. Invece qui è come sempre perfetta, ma anche legata, congelata. Una specie di opera d’arte tanto tecnicamente inarrivabile quanto lontana dalla sensibilità di chi la usufruisce.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Massimiliano Pani
  • Anno: 2009
  • Durata: 56:22
  • Etichetta: PDU/Sony Music

Elenco delle tracce

01. Mi chiamano Mimì
02. Ideale
03. I have a love
04. Caro mio ben
05. Oblivion (Una sombra màs)
06. Mi parlavi adagio
07. Manon (preludio al terzo atto di “Manon Lescaut”)
08. Bess, You is my woman now/I loves you, Porgy
09. E’ la solita storia…
10. Nessun dorma
11. E lucevan le stele
12. Sono andati?

Brani migliori

  1. Caro mio ben
  2. I have a love
  3. E lucevan le stelle

Musicisti

Orchestra della Svizzera Italiana
Orchestra “Roma sinfonietta”
Gianni Ferrio
: direzione