Fausto Mesolella
Sul perché una pausa, uno stacco netto improvviso, il passaggio da un arpeggio a una linea melodica, e il singolare modo di combinare tutto questo porti a emozionare tanto, ci si continuerà probabilmente a interrogare. Noi, intanto, suggeriamo di chiamare “magia” il fatto che Fausto Mesolella, quando tocca le corde con il suo stile unico, commuova indefinitamente.
Cultori della musica e neofiti, musicisti di mestiere e ascoltatori occasionali, chiunque abbia la ventura di immergersi nel suono vibrato delle sue chitarre anche solo a “tingere” gli arrangiamenti di un brano vive un’esperienza emozionale intensissima. Eppure lui non aveva mai inciso fino a ora un disco tutto suo, sempre discreto dietro la splendida ma ingombrante presenza della Piccola Orchestra Avion Travel, o il nome di un gruppo come Nada Trio, o i grandi interpreti per cui ha composto, e le innumerevoli altre esperienze artistiche della sua vita di autore, produttore e musicista. “Avevo pudore”, dice lui, “perché non sono un vero chitarrista, sono un autodidatta...”.
Fortunatamente per tutti noi, di recente il Nostro ha deciso che fosse il momento di laurearsi chitarrista honoris causa, e quindi pubblicare con l’Editrice Zona (con cui ha già all’attivo il libro-disco “I piaceri dell’orso”) un album di – quasi – sola chitarra. Dal poetico e attraente titolo di “Suonerò fino a farti fiorire”. Un’opera d’arte, questa, che mette l’uno accanto all’altro brani di musica cosiddetta “colta” come Pavane di Gabriel Fauré, interpretazioni di classici come Gelosia di Gade o Ai giochi addio di Nino Rota (dalla colonna sonora di “Giulietta e Romeo”), transitando per la storia della canzone partenopea rappresentata da O sole mio (fusa al canto tradizionale ebraico Quando e rey nimrod e con la voce di Raiz; ancora magia...), ma anche da Nun te scurdà degli Almamegretta e dalla sua Aria di te, gioiello portato al successo con gli Avion Travel, qui proposta in versione strumentale.
E poi altre composizioni proprie, esplicitamente tracciate lungo momenti di vita vissuta, spesso con tanto di data più o meno precisa: La pioggerellina del 13 aprile, Guardando in uno specchio il 12 di luglio, Sonatina improvvisata d’inizio estate (con Domenico De Marco al surdu e rullantino), La principessa; e citiamo infine La mia musica, in cui si ascoltano la voce e le parole di Mesolella accompagnate delle mani straordinarie di Rita Marcotulli sul pianoforte.
01. Pavane
02. Gelosia
03. La principessa
04. La pioggerellina del 13 aprile
05. O sole mio (incl. Cuando el rey nimrod - canto tradiz.)
06. Sonatina improvvisata d’inizio estate
07. Aria di te
08. Ai giochi addio
09. La mia musica
10. Nun te scurdà
11. Guardando in uno specchio il 12 di luglio
Fausto Mesolella: chitarra, OSPITI Domenico De Marco: surdu e rullantino, Rita Marcotulli: pianoforte Raiz: voce