Marta Sui Tubi
E dopo la batteria – inserita in
pianta stabile a partire dal predecessore “C’è gente che deve dormire” – i Marta sui Tubi si presentano ai nastri
di partenza di Sushi & Coca con
un nuovo innesto. Trattasi del pianoforte (ma anche hammond e violino) di Paolo
Pischedda, che porta a quattro il numero dei componenti del gruppo
siculo-bolognese-milanese, arrivato al suo terzo lavoro in studio dal 2003 ad
oggi. Sono ancora quelli di “Muscoli e Dei” i Marta, ma alla loro indole pop
sempre alla ricerca di strutture poco rassicuranti e fortemente espressive
(anche nei testi, dove la parte fonetica conta almeno alla pari dei contenuti)
aggiungono in pianta stabile nuove influenze, tanto ambiziose quanto ben
gestite, che fanno di “Sushi & Coca” il loro disco migliore.
Il piano di Pischedda intrufola
ovunque può sequenze jazzate dall’andatura circolare, talvolta spasmodiche e altrove
evocative; le ritmiche solide di Ivan Paolini dettano e spezzano i tempi dando
a tutti i brani una sostanzialità vitale nella resa live; il chitarrismo di
Carmelo Pipitone, sempre all’acustica, dispone nervosissime ripetizioni folk e
stralci più rallentati (mentre alla voce sono affidati soprattutto bisbigli
quasi subcoscienziali); Giovanni Gulino usa tutta la sua ugola robusta
lasciando che l’interpretazione vada teatralmente sopra le righe quando è il
caso. Se dovessimo trovare un riferimento per questi Marta sui Tubi l’unico
reale è all’art-rock nostrano di Arti e Mestieri, Biglietto per l’Inferno e –
con le dovute proporzioni non solo vocali – Area, ma con lo spirito che è
proprio del gruppo dalle origini, a partire dalla volontà di fare canzoni
chiuse, spesso anche brevi. Da ciò derivano i due-tre colpi di reni del disco,
sintomi di una creatività che viene a patti con le regole della musica pop
negandole senza rinnegarle. In ordine di apparizione: le corde schizofreniche e
il drumming serrato di Cinestetica;
la trovata geniale di un coro di bambini che cantano e urlano entusiasti su Non lo sanno; il disincanto e la rabbia
di Dio come sta? dove forza
immaginifica e vigore prog-jazz trovano una sintesi rara nel mantra in coda («la
paura degli esseri umani è paura di essere umani»).
Un passo indietro (ma solo uno),
l’accattivante e fumettistica L’unica
cosa, il miscuglio zappiano di Dominique
e la giaculatoria d’amore-odio verso Milano di Milano Sushi & Coca dimostrano che l’ispirazione dei Marta sui
Tubi non è episodica, ma sostiene un mondo musicale sfaccettato, gustosamente
fantasioso, anche divertente. Destinato a moltiplicare ancora di più i propri
versanti nelle prossime uscite.
01. Arco e Sandali
02. Cinestetica
03. La spesa
04. Non lo sanno
05. Dio come sta?
06. Lauto ritratto
07. L'unica cosa
08. Dominique (canzone di gelosia)
09. L'aria intorno
10. Licantropo
11. Sushi & Coca
12. Pensieri a sonagli
Giovanni Gulino:
voce e synth
Carmelo Pipitone:
chitarra acustica e voce
Ivan Paolini:
batteria
Paolo Pischedda:
pianoforte, hammond, violino
Lara Polli e i mitici
Angioletti: coro in # 4
Enrico Gabrielli:
flauto traverso in # 8, clarinetto basso in # 6 e # 12
Trio Cane: archi
in # 6 e # 12