Remo Anzovino
Un jazzista affascinato dalla musica popolare che, tempo
addietro, ha fatto indigestione di colonne sonore di pellicole degli anni ’50 e
’60: la prima impressione, ascoltando Tabù,
il secondo album di Remo Anzovino, è
proprio quella di trovarsi di fronte ad un jazzista sui generis, con uno
spiccatissimo senso della melodia e con la forte tendenza a concepire i propri brani
con un approccio molto “cinematografico”, quasi descrittivo.
A partire della title track che apre l’album, a mezza via
tra il Sudamerica ed il Salento, tutto il lavoro si snoda attraverso immagini,
paesaggi, istantanee dalla grande forza narrativa, che non abbozzano ma
raccontano in maniera dettagliata l’ambiente, la situazione cui fanno
riferimento.
Ne nasce un’immediatezza tale da coinvolgere
immediatamente l’ascoltatore, sostenuta dalla ritmica che, a volta quasi sotto
traccia, altre in modo più palese, caratterizza le esecuzioni, facendo si che
il coinvolgimento emotivo dell’ascoltatore diventi anche coinvolgimento fisico:
l’invito a danzare, a muoversi, il “piedino” che batte, sono indici del fatto
che non sono i singoli strumenti a proporsi, ma l’insieme, stravolgendo in
parte un approccio jazzistico di tipo più tradizionale.
Un particolare segno lasciano i brani più soft, Amante,
Sambanero, Deriva, Due Dita, Dentro le mura, Dove
sei, che davvero paiono ispirati all’accompagnamento sonoro di una pellicola
“vintage”, grazie anche alle venature malinconiche che solo l’accordion può
regalare.
Un animo romantico dunque, che, oltre a raccontare
attraverso la musica, regala all’ascoltatore
immagini suggestive e cariche di sentimento.
01. Tabù
02. Son
03. Amante
04. Metropolitan
05. Sambanero
06. Deriva
07. Due Dita
08. Dentro le mura
09. Dove sei
10. I Misteri di un’anima
11. A mani nude
12. Cammino nella notte
Marco Anzovino: guitars
Gianni Fassetta: accordion
Danilo Gallo: double bass, acoustic bass guitar
U.T. Gandhi: drums, percussion
Remo Anzovino: piano
Mauro Ottolini: trombone in #7 e #12
Flavio Davanzo: flugelhorn in Amante
Nevio Zaninotto: soprano saxophone in #9