Neodea
Seattle-Milano, andata e ritorno, la grunge-area ha ancora un certo appeal al di qua dell’oceano; poi, certo, i Neodea ci mettono del loro: intanto cantano in italiano, scelta scomoda, non tanto per un discorso di contenuti, quanto per la maggior “liquidità” della lingua inglese, che puoi tagliare, sfumare, smozzicare più agevolmente.
L’italiano invece no, lo devi adattare, devi farlo “aderire” ai brani, ed il lavoro da fare è sicuramente molto più impegnativo; occorre dire che i quattro musicisti milanesi se la cavano brillantemente, fin da quella Panic Tv che chiarisce subito le intenzioni della band.
Musica grunge, certo, ed i rimandi ai Pearl Jam o agli Alice in Chains si sentono tutti, ma non solo: ci sono, anche se molto velati, riferimenti a certe cose dei Dream Theater, 34&2, e qualche rinvio ai Metallica meno “estremi”, ma è ovvio che riferimenti così importanti lascino tracce; del resto è anche vero che inventare una via italiana “nuova” al grunge sia cosa difficile, se non impossibile, da realizzare: troppo è già stato detto per poter tirare fuori dal cilindro un “coniglio” ad ogni rappresentazione.
Brani come Mascara, Violet, brillano invece per onestà ed accurata realizzazione, ritagliando al quartetto uno spazio proprio nel quale proporre, in fondo, la musica che amano, proprio perchè è giusto, anzi doveroso, seguire la propria sensibilità, al di là del fatto che possa essere o meno portatrice di novità assolute o di reinterpretazioni ben fatte.
Oltretutto occorre anche dire che in Italia il grunge è si molto ascoltato, ma non certo altrettanto suonato, e dunque trovare band che ne fanno il proprio genere di riferimento fa anche un certo piacere.
Teorema del Delirio è un album godibile, non solo dagli appassionati, ma da chiunque ami un rock che trasmetta energia, passione e quel pizzico di “cattiveria” che non guasta, unite alla capacità di inserire, comunque, quel “retrogusto” melodico che ingentilisce i brani, e un’accuratezza estrema negli arrangiamenti (Madre, ad esempio, o anche N°9).
Nonostante la “ruvidezza”, un lavoro che trasmette una certa rilassatezza.
01. Panic Tv
02. Mascara
03. 34 & 2
04. Paradisi artificiali
05. Violet
06. Dentro
07. Madre
08. N°9
09. Deliri
10. Scorre lento
Luca Colombo: voce Igor Mihalji: basso Federico Valisi: chitarra Emiliano Coldesina:batteria